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Effetto “Domino”: due palermitani al Salone del Mobile

Marco Sollami e Fabrizio Averna- rispettivamente architetto e designer- parteciperanno con il loro progetto “Domino” al prossimo Salone Satellite 2017 del Salone del Mobile di Milano, che avrà luogo dal 4 al 9 aprile prossimi alla Fiera di Rho

dominoSono giovani e capaci, ma anche coraggiosi e determinati. Marco Sollami e Fabrizio Averna– progettisti palermitani specializzati in design del prodotto, grafica, progettazione di interni e spazi commerciali- sono stati selezionati dal Salone del Mobile a Milano per partecipare al Salone Satellite 2017, manifestazione dedicata all’incontro tra nuovi progettisti di talento ed imprenditori che sanno guardare al futuro, con il loro progetto Domino.

Dopo svariate esperienze all’estero Marco e Fabrizio decidono di tornare a Palermo, una scelta in controtendenza rispetto a quella di molti coetanei costretti, loro malgrado, ad andare via dalla Sicilia per crearsi un avvenire.

Curiosi di saperne di più, li abbiamo intervistati.

Ragazzi, cosa si prova ad essere stati selezionati dal Salone Satellite 2017 per progettare ed esporre una vostra collezione di arredi?

Fin dal periodo dell’università guardavamo al salone del mobile di Milano come un obiettivo da raggiungere e la conferma ci ha dato grande carica. Le migliori aziende di tutto il mondo e i migliori progettisti espongono prodotti che possono diventare delle nuove icone del design ed essere tra questi è motivo di grande orgoglio e responsabilità. Sappiamo che si tratta della principale fiera di design del mondo e ci siamo preparati al meglio per proporre dei prodotti di qualità. Non vediamo l’ora di vedere la reazione del pubblico e degli specialisti del settore alla nostra collezione.

Siete due giovani progettisti, eppure avete già avuto diverse esperienze lavorative. Quanto hanno influito queste ultime nel vostro approccio al design?

Finito il percorso formativo, lavorare negli studi di architettura e design è stato fondamentale. E’ li che si entra veramente in contatto con il progetto, e si scoprono tutti i processi che stanno dietro al prodotto finale. Lavorare in team, spesso con persone di diverse nazionalità, è altrettanto importante. I punti di vista si moltiplicano, cosi come le competenze e gli stili. Questo ha permesso di sviluppare i nostri prodotti con una sensibilità maggiore e con un maggiore bagaglio di soluzioni tecniche

 Come nasce il progetto Domino e a cosa vi siete ispirati?

Domino nasce innanzitutto da un’esigenza di espressione e dalla voglia di metterci in gioco; per strutturare la nostra idea abbiamo guardato molto al mercato del lavoro che ci circonda. Domino è scambio di idee e cambiamento. Crediamo che un buon progetto sia il risultato di un dialogo, in questo caso tra noi progettisti e i clienti che pretendono qualità. Occupandoci di architettura, design, grafica e web design, possiamo seguire i diversi aspetti di un’attività, così da fornire un’identità unica al nostro cliente. Lavorare con i privati e l’ambiente domestico è anche uno dei nostri stimoli maggiori. Domino nasce dunque per occuparsi di spazi e oggetti che migliorino la sensazione di benessere di chi ne usufruisce. E’ questo l’effetto Domino: cambiamento verso la qualità.domino

Avete scelto di aprire uno studio a Palermo, vostra città natale. Scelta piuttosto coraggiosa. Cosa vi ha spinto ad investire le vostre energie e risorse economiche proprio qui, malgrado la tendenza dei giovani di oggi sia quella di fuggire?

Oltre al legame affettivo con la nostra città natale, crediamo che Palermo, e la Sicilia in generale, abbia sempre guardato con interesse a delle proposte di qualità. E’ una città che da qualche anno a questa parte sta iniziando un percorso di miglioramento al quale ci auguriamo come cittadini e professionisti di poter contribuire. Da quando abbiamo iniziato a spargere la voce, abbiamo ricevuto numerosissimi consensi da parte di ragazzi che abitano in città e ancora di più da tanti che hanno cercato fortuna all’estero o al Nord Italia. Inoltre, lavorare in Sicilia non significa lavorare “solo” qui; abbiamo collaborato con aziende su tutto il territorio nazionale e continueremo a farlo perché oggi mobilità e comunicazioni offrono molte più possibilità. Perché questa città progredisca bisogna iniziare a invertire il trend. Dopo tutto, parlavamo di cambiamento…

Qual è il rapporto con gli artigiani che realizzano le vostre idee e quali difficoltà avete incontrato nella loro realizzazione?

I nostri collaboratori sono stati capaci di realizzare dei buoni prodotti, ma è stato difficile trovarli. Molti artigiani non avevano la minima intenzione di misurarsi con la realizzazione di qualcosa alla quale non fossero abituati. Manca una cultura legata alla qualità e ai complementi d’arredo, una cultura estetica. Le difficoltà sono sorte quando abbiamo cercato di comunicare certi dettagli e finiture o nella ricerca di macchinari per delle lavorazioni particolari. Questo ha fatto si che non abbiamo potuto dare nulla per scontato, ma abbiamo dovuto supervisionare ogni passaggio delle lavorazioni. In questo modo però abbiamo avuto un rapporto ancora più diretto con i progetti, impegnandoci spesso in prima persona nella loro realizzazione.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Vogliamo allargare la nostra rete di rapporti con le aziende e privati, ma stiamo collaborando anche con delle associazioni. Per esempio, abbiamo progettato una lampada che sarà il simbolo della GIORNATA DELL’AUTISMO e verrà presentata il 2 aprile a piazza Politeama. Una volta conclusa l’esperienza del Salone Satellite, dovremo affrontare il lavoro che quest’ultimo genererà, avviando delle piccole produzioni di complementi d’arredo da vendere direttamente. Inoltre, stiamo parlando con un produttore di alimenti bio e un ristoratore che vogliono cambiare l’immagine della propria azienda, dalla pubblicità ai locali, alla grafica del menù. Poi se arrivasse qualche casa da sistemare.. Di sicuro non ci fermeremo!

Sabrina Gottuso

Classe '86, web content e social media strategist. Appena ventenne ho iniziato a lavorare per diverse testate giornalistiche on-line e cartacee, tra le quali il Giornale di Sicilia. Su Verve Magazine racconto la mia passione per la moda, per il lifestyle e do spazio alle storie più sorprendenti.

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