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Uscite al cinema del 13 aprile 2017-Grandi Sche(r)mi

Settimana pasquale al femminile, al cinema. Con tocchi di azione e “trasmigrazione”. Vediamo cosa ci riservano le nuove uscite al cinema

uscite al cinemaArriva prima (mercoledì 12) Moglie e marito di Simone Godano, con il neurochirurgo Favino e la conduttrice tv Smutniak, coniugi che, a causa di un folle esperimento dell’intraprendente medico, si scambiano i corpi… Con Valerio Aprea.

Sembra invece che cambi fazione Diesel in Fast & Furious 8 (la regia passa a F. Gary Gray), condizionato dalla misteriosa Theron che lo riporta a delinquere e a tradire la sua “famiglia” criminale (Michelle Rodriguez, Ludacris, Tyrese Gibson), con grave disappunto del poliziotto Dwayne Johnson (che dovrà allearsi con il poco raccomandabile Statham); torna pure Kurt Russell.

Brutte strade prendono anche i figli (diventati estremisti islamici) di Margherita Remotti e Mara Gualandris, amiche nel dolore in Mothers di Liana Marabini (con Remo Girone, Victoria Zinny e Christopher Lambert), mentre Marion Cotillard nella Francia dei ’50 è presa letteralmente per pazza per via della sua passionalità nel letterario Mal di pietre di Nicole Garcia; sposata per forza (con Álex Brendemühl), conosce un tenente malato, interpretato da Louis Garrel.

Quest’ultimo è poi nell’ancor più “vecchio” (per ambientazione) Planetarium, dove Natalie Portman e Lily-Rose Depp sono sorelle sensitive scritturate da un produttore (Emmanuel Salinger), allo scopo di dimostrare, tramite un film, l’esistenza dei fantasmi (dirige Rebecca Zlotowski). A sua volta Kristen Stewart, Personal Shopper (nell’omonimo lavoro di Olivier Assayas) di una diva capricciosa, vorrebbe entrare in contatto con il gemello, morto di recente.

Ci vuole l’analista? Ecco allora Toni Servillo, cinico, annoiato e separato (da Carla Signoris, abitante sullo stesso pianerottolo), che prova a rimettersi in forma grazie alla confusionaria trainer Verónica Echegui in Lasciati andare di Francesco Amato (con Luca Marinelli).

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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