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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 27 ottobre 2016

in_guerra_per_amoreUna settimana cinematografica abitata da personaggi bizzarri. Conosciamoli.

Il primo (nelle sale da mercoledì 26) è tradito dal nome: Doctor Strange. Lo stregone di casa Marvel – neurochirurgo menomato riscopertosi a combattere forze oscure – ha il volto di Benedict Cumberbatch (diretto da Scott Derrickson, che guida pure Swinton, McAdams, Ejiofor, Mikkelsen). A proposito di battaglie, in In guerra per amore Pif (anche regista) vive in America e si arruola per sbarcare in Sicilia e chiedere la mano della sua fidanzata (Miriam Leone) ai genitori di lei (siamo nel 1943). Nel cast Andrea Di Stefano e Stella Egitto. Ulteriori conflitti in Enclave (di Goran Radovanović), in cui Filip Subarić è un piccolo serbo in un villaggio albanese. Inoltre, il russo Kirill Serebrennikov racconta uno scontro in Parola di Dio, quello del prepotente studente cristiano Pyotr Skvortsov con il resto del mondo. Scivoliamo verso l’esoterismo con il prequel horror Ouija – L’origine del male di Mike Flanagan, ambientato nel 1965, che mostra come gli imbrogli di una presunta medium e di sua figlia (Elizabeth ReaserAnnalise Basso) vadano a disturbare un vero spirito maligno. Creature fantasiose, poi, nel cartoon digitale Trolls (di Mike Mitchell e Walt Dohrn): due di questi colorati folletti devono contrastare una minaccia esterna. Fra le voci originali, Anna Kendrick, una dei comprimari (insieme a Jon Bernthal, J.K. Simmons, Jeffrey Tambor e John Lithgow) di The Accountant, storia, appunto, di un geniale – ai limiti dell’autismo – contabile invischiato in affari sporchi. Protagonista Ben Affleck, regia Gavin O’Connor. Ancora brutte faccende per Luc e Jean-Pierre Dardenne, autori de La ragazza senza nome (circondati dai “soliti” Renier, Rongione, Gourmet). È la vicenda di una dottoressa (Adèle Haenel) che non fa entrare una giovane dopo l’orario di visita; il giorno seguente è ritrovata esanime…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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