Home / CULTURA / CINEMA / Grandi Sche(r)mi – Uscite del 6 ottobre 2016

Grandi Sche(r)mi – Uscite del 6 ottobre 2016

pets_vita_da_animaliRisolvere guai o misteri: nei film in uscita non si fa altro. Dunque, muniamoci di lente d’ingrandimento…

A chi toccano le situazioni peggiori? Forse a tutti noi, secondo i documentari Domani di Cyril Dion e Mélanie Laurent e Lo and Behold – Internet: Il futuro è adesso di Werner Herzog. Il primo, a partire da una tragica previsione sul 2100, indaga sulle alternative economiche, educative, energetiche e alimentari del pianeta; il secondo approfondisce i risvolti dannosi che si celano dietro alle meravigliose risorse che offre il web. Però, sul piano personale, in pericolo immediato si trovano Mark Wahlberg e Armie Hammer. Uno è protagonista di Deepwater – Inferno sull’oceano (regia di Peter Berg), una terribile vicenda – interpretata anche da Kurt Russell, Dylan O’Brien, John Malkovich e Kate Hudson – su una petroliera in fiamme, avvenuta nel 2010; l’altro è al centro di Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, su un soldato bloccato nel pericoloso deserto afghano. In proporzioni diverse, è nei pasticci pure il cagnetto geloso al centro di Pets -Vita da animali, digi-cartoon di Chris Renaud e Yarrow Cheney che, in generale, inquadra le attività degli animali domestici in assenza dei padroni. Problemi storici? Ce ne sono due. Il più antico lo narrano Renaud Fely e Arnaud Louvet ne Il sogno di Francesco, in cui il santo patrono d’Italia ha il volto di Elio Germano (e nel nutrito cast internazionale figurano Alba Rohrwacher e Jérémie Renier), ricostruzione della genesi della regola monastica che il papa rifiutò nel 1209; risale al 1983, invece, il sequestro della giovanissima Orlandi, perno del nuovo lavoro di Roberto Faenza La verità sta in cielo (con Scamarcio, Scarano, Sansa e Lodovini). Altri ragazzi (Kacey Mottet Klein e Corentin Fila) in Quando hai 17 anni di André Téchiné (con Sandrine Kiberlain): due compagni di scuola ai ferri corti sono costretti a convivere.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*