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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 3, del 10 e del 17 agosto 2017

Per l’avvio della nuova stagione ce n’è per tutti i gusti: horror, azione, commedia e fantascienza. Fatevi sotto con tutte le nuove uscite al cinema!

Cominciamo dalle rabbrividenti uscite al cinema di giovedì 3 agosto.

C’è Annabelle 2 – Creation, sequel di uno spin-off di successo, nel quale il regista David F. Sandberg racconta di un fabbricante di bambole (Anthony LaPaglia) e di sua moglie (Miranda Otto), ospitanti alcune orfanelle e la loro istitutrice in una sinistra casa; e c’è Angoscia (di Sonny Mallhi), nel quale assistiamo al progressivo disagio di una ragazza depressa costretta dalla madre a trasferirsi. La interpreta Ryan Simpkins, presente – ancora nel ruolo di figlia – pure nel leggero Casa Casinò, diretto da Andrew J. Cohen e recitato da Will Ferrell e Amy Poehler. Costoro, genitori in bolletta, decidono di aprire una bisca clandestina per pagare gli studi della loro rampolla.

La commedia arriva il 10 agosto, così come Diario di una schiappa – Portatemi a casa! (di David Bowers, che raduna un cast tutto nuovo, dai capifamiglia Alicia Silverstone e Tom Everett Scott al piccolo Jason Drucker), cronaca di una disastrosa gita alla volta del compleanno della bisnonna, Monolith (di Ivan Silvestini, che per la verità debutta sabato 12), dal nome dell’auto corazzata in cui rimane chiuso, in pieno deserto, un bambino per la disperazione della madre (Katrina Bowden), e La torre nera. Quest’ultimo, di matrice kinghiana, porta la firma di Nikolaj Arcel e inquadra lo scontro perpetuo all’interno di una dimensione fantastica tra un pistolero (Idris Elba) e uno stregone (Matthew McConaughey); in ballo c’è l’equilibrio del mondo. In senso storico (benché sopra le righe), è una situazione simile a quella che affronta l’inarrestabile Charlize Theron, seducente spia inglese a fianco di James McAvoy in Atomica bionda (da giovedì 17) di David Leitch: nel 1989, poco prima che a Berlino crolli il Muro, bisogna recuperare una lista che scotta…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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