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Cinema – Le uscite del 19 e del 26 luglio 2018

La stagione 2017-2018 termina tra tensioni, sorrisi e sguardi al femminile. Ecco le proposte al cinema per le ultime due settimane di luglio.

La stagione chiude all’insegna del brivido. Non solo di paura.

Due titoli da giovedì 19: l’action di Rawson Marshall Thurber Skyscraper, con Dwayne Johnson esperto di sicurezza incastrato (lo compromettono ed è intrappolato in un maestoso edificio in fiamme), e l’ilare remake con Anna Faris ed Eugenio Derbez (diretti da Rob Greenberg) Overboard, in cui un riccastro sgarbato colto da amnesia è manipolato dalla donna delle pulizie da lui maltrattata.

Quattro film da mercoledì 25. Sull’onda del sorriso (ma la storia è vera!) c’è Io, Dio e Bin Laden (di Larry Charles), dove Cage è un ex-galeotto – ispirato dalla visione di Brand – intenzionato a catturare il capo dei terroristi. Invece possono definirsi revenge movies Le ultime 24 ore (di Brian Smrz, con il killer Hawke risvegliato dalla morte per un giorno per punire dei sanguinari furfanti) e Bent – Polizia criminale (di Bobby Moresco, con il detective della narcotici Urban che, con l’aiuto del collega in pensione Garcia e della federale Vergara, si rivale su chi l’ha screditato). Dal thriller all’horror: in Hereditary – Le radici del male il regista Ari Aster illustra le inquietanti scoperte di Toni Collette dopo il decesso della madre.

Uscite del giorno dopo ancora al femminile, prima fra tutte lo spin-off Ocean’s 8 (di Gary Ross), che mette in fila Bullock, Blanchett, Hathaway, Bonham Carter, Kaling, Paulson più Awkwafina e Rihanna per un audace furto di diamanti. Poi ci sono La bella e le bestie (vicenda reale narrata da Kaouther Ben Hania su una giovane tunisina – Mariam Al Ferjani – che rivendica le proprie libertà), il post-apocalittico Hostile (con la ferita Brittany Ashworth – guidata da Mathieu Turi – alle prese con minacciose creature notturne) e, per la regia di James McTeigue, Breaking In (che vede la disperata Gabrielle Union contro i sequestratori dei figli, rimasti chiusi nella sua impenetrabile casa).

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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