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Film in uscita al cinema del 14 novembre 2019

Un pezzo di storia automobilistica e un tuffo nella natura si distinguono da varie trame bislacche. Curiosità: quasi tutti i film in uscita al cinema hanno un sottotitolo.

Situazioni surreali fra i film in uscita. E ci sono anche sport ed esempi di sopravvivenza.

Iniziamo da questi ultimi casi. In Le Mans ’66 – La grande sfida James Mangold narra la movimentata progettazione della Ford GT40 del designer Shelby (Matt Damon) e del collaudatore Miles (Christian Bale) per affrontare l’imbattibile avversaria Ferrari. Contro le probabilità procede anche il semi-documentaristico Ailo – Un’avventura tra i ghiacci, diretto da Guillaume Maidatchevsky: illustra la crescita nell’arco di oltre un anno di una renna lappone. Rivolto parimenti alle famiglie è il cartoon digitale di Kelly Asbury Pupazzi alla riscossa – UglyDolls, e qui l’atmosfera si fa più fantasiosa: delle sgraziate bambole di pezza s’allontanano dal proprio villaggio e ne scoprono un altro, dove i giocattoli sono di bell’aspetto. Ne saranno condizionate?

Dai balocchi parlanti ai morti viventi (più evoluti di prima) e agli spettri il passo non è poi così lungo. Ecco dunque il sequel Zombieland – Doppio colpo, ancora di Ruben Fleischer, che raduna Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone e Abigail Breslin (più Zoey Deutch, Luke Wilson e Rosario Dawson): il gruppetto di protagonisti superstiti dell’epidemia che ha desertificato il mondo si è stabilito a Washington e incontra altri bizzarri scampati. Invece Christian De Sica, regista e interprete (al fianco di Carlo Buccirosso e Gian Marco Tognazzi), se la vede con gli spiriti in Sono solo fantasmi, essendo un illusionista che mette su con i fratellastri un’agenzia specializzata in disinfestazioni esoteriche, cavalcando la superstizione dei clienti. Dimensione sospesa perfino per The Bra – Il reggipetto (di Veit Helmer): il macchinista (Miki Manojlović) d’un treno che attraversa un’affollata strada di Baku è solito restituire gli oggetti che rimangono impigliati nella sua locomotiva; ma stavolta un misterioso reggiseno lo turba…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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