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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 17 marzo 2016

Le uscite al cinema della settimana, selezionate per voi dal nostro critico cinematografico.

la_corteEtiche di vario genere si scontrano in sala questa settimana. Vediamo quali.

Il primo dilemma lo vive Fabrice Luchini, inflessibile giudice ne La corte di Christian Vincent: in un caso difficile si ritrova in giuria l’unica donna che abbia mai amato (Sidse Babett Knudsen). E che dire di Saoirse Ronan diretta da John Crowley in Brooklyn? Irlandese emigrata a New York negli anni ’50, torna improvvisamente indietro e rimette in discussione tutto, sentimenti compresi. Incertezze pure per Joseph Fiennes in un film di Kevin Reynolds dall’ambientazione ben più antica: Risorto parla della scomparsa del corpo di Gesù dal sepolcro e della conseguente indagine di uno scettico tribuno. Tornando bruscamente alla storia recente, Truth – Il prezzo della verità di James Vanderbilt racconta dello scandalo sul passato del presidente Bush Jr. rivelato dalla CBS, in particolare da una produttrice (Cate Blanchett) e da un anchorman (Robert Redford) che vennero presi di mira. Esistenza radicalmente difficile, invece, per Xavier Samuel nella moderna versione di Frankenstein di Bernard Rose: creato in laboratorio, un ragazzo viene abbandonato al suo destino, e il mondo non si mostra ospitale. Nemmeno l’aula di The Lesson – Scuola di vita (di Kristina Grozeva e Petar Valchanov) è un bel posto, dato che avviene un furto che un’insegnante (Margita Gosheva) intende punire; la sua integrità, però, vacilla sotto i colpi di una sorte avversa. Peraltro nel cartoon digitale Kung Fu Panda 3, di Jennifer Yuh e Alessandro Carloni, il robusto Po, ritrovato il padre, si prepara a un epico scontro con uno spirito maligno. Infine, guai in due commedie regionali: Vita cuore battito – di Sergio Colabona con Enzo & Monica – narra di un tour culturale vinto da una coppia incolta, mentre Bianco di Babbodoiu di Igor Biddau (con Michele e Stefano Manca) inquadra un’azienda vinicola sull’orlo del fallimento.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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