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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 31 gennaio 2019

Al cinema una settimana fantasiosa, nonché spaventevole ed edificante. Dunque, dal doc al biopic, dall’horror all’animazione, fino al biblico.

Settimana della solidarietà, a giudicare dalle uscite al cinema. Ma anche della costruzione e della lotta al Male.

A quest’ultimo argomento fa riferimento l’horror di Diderik Van Rooijen L’esorcismo di Hannah Grace. Il corpo della povera ragazza (Kirby Johnson) menzionata dal titolo arriva martoriato in obitorio (dopo un tentativo fallito di guarirla da una possessione demoniaca), dove la neo-assunta Megan (Shay Mitchell), che già viene da un periodo difficile, deve fare il turno di notte. Cominciano a manifestarsi episodi inquietanti…

Della cupezza aleggia pure nello storico-avventuroso Il primo re, diretto da Matteo Rovere. In pratica, il tentativo di decriptare la leggenda dei gemelli Romolo e Remo (interpretati da Alessio Lapice e Alessandro Borghi), fondatori di Roma tra mille difficoltà e atmosfere quasi magiche.

Si procede spediti verso il fantasy con il cartoon digitale Dragon Trainer – Il mondo nascosto, ancora una volta governato da Dean DeBlois, terzo capitolo di quest’epica mini-saga. Il giovane e coraggioso Hiccup e il suo fido Sdentato (drago appartenente alla rara specie delle Furie Buie) sono ormai dei capi; ma l’animale incontra inaspettatamente l’amore, e a complicare giunge un nemico che intende impossessarsi di lui.

Di un’amicizia insolita parla inoltre il regista Peter Farrelly in Green Book, incentrato sulla (vera) amicizia tra il noto pianista jazz di colore Don Shirley (Mahershala Ali) e il rozzo buttafuori italo-americano disoccupato reinventatosi autista Tony Lip (Viggo Mortensen) che nel 1962 lo accompagnò in una rischiosa – per i tempi – tournée nel sud degli Stati Uniti. Il tema è comunque attuale, come quello del documentario di Michel Toesca Libero, che descrive l’ostinata militanza di un cittadino francese nell’aiutare, in barba a qualsiasi divieto, i migranti africani ad attraversare il confine tra il nostro Paese e il suo.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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