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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 31 ottobre 2019

Questo weekend, tra le uscite al cinema, vi imbatterete in nomi e titoli alquanto familiari. In più, prodigi della scienza, magie, misteri.

Ponte in sala? Troverete vecchissime conoscenze, bimbi e poteri speciali.

Precede gli altri titoli (giungendo mercoledì 30) L’uomo del labirinto. Lo scrittore Donato Carrisi torna alla regia per mettere a confronto Toni Servillo (investigatore privato gravemente malato che vuol risolvere in tempo il caso riguardante Valentina Bellè, rapita e riapparsa immemore un quindicennio dopo) e Dustin Hoffman (profiler che ipnotizza la ragazza per capire cosa le è capitato). Situazioni spiacevoli caratterizzano due particolari seguiti piazzati fra i film in uscita, Terminator – Destino oscuro (di Tim Miller) e Doctor Sleep (firmato Mike Flanagan). Nel primo la mezza cyborg Mackenzie Davis protegge da un ancor più minaccioso killer del futuro l’indifesa Natalia Reyes, e ci vorrà l’intervento della “veterana” Linda Hamilton e del superato modello Arnold Schwarzenegger; nel secondo riecco il pargolo di Shining – cresciuto (con le fattezze di Ewan McGregor), traumatizzato, alcolizzato – usare la luccicanza per aiutare una piccola simile perseguitata.

Capacità innate ha pure uno dei due frugoletti affidati ad Alessandro Siani, anche autore de Il giorno più bello del mondo, dove è un impresario teatrale alla canna del gas che decide di sfruttare tali (ambite) doti magiche (nel cast Giovanni Esposito e Stefania Spampinato). Un po’ più grande (13 anni) è Idir Ben Addi ne L’età giovane di Luc e Jean-Pierre Dardenne, storia d’uno studente musulmano aizzato da un imam.

Ulteriore dilemma – però etico – per Leon Lučev ne Il segreto della miniera di Hanna Slak: incaricato di un sondaggio sotterraneo, fa una scoperta sconcertante. E raccapriccio (per gioco) suscita l’ultimo fra i nuovi arrivi al cinema, La famiglia Addams di Greg Tiernan e Conrad Vernon, versione digi-animata dell’amato telefilm: il lugubre nucleo se la vede con un quartiere troppo colorato…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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