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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 15 ottobre

maze_runner_la_fugaQuesta settimana al cinema c’è una specie di gara. Perfino fra i più veloci a uscire…

In tal senso vince Suburra di Stefano Sollima (in sala da mercoledì 14), immaginaria (ma nemmeno tanto) radiografia di Roma nei rapporti che legano politica e malaffare, con Germano, Favino e Amendola. Di corsa vera e propria parla Claudio Uberti nel suo Rosso Mille Miglia: la giornalista “straniera” Martina Stella e il meccanico Fabio Troiano uniscono le forze per rimettere in sesto un’auto d’epoca e partecipare alla celebre competizione. Cercano di sottrarsi in fretta ai regimi oppressivi di un futuro poco invitante Colin Farrell e Dylan O’Brien, l’uno in The Lobster di Yorgos Lanthimos (con Rachel Weisz), costretto a trovare una partner in 45 giorni in un hotel dalle regole ferree, l’altro in Maze Runner – La fuga (sequel ancora a cura di Wes Ball), dove, insieme al gruppo con Kaya Scodelario e Thomas Brodie-Sangster, prova a sottrarsi alle minacciose sperimentazioni della WCKD di Patricia Clarkson inoltrandosi nella zona desertica in cui milita la resistenza. Tempo a sfavore pure per Elyas M’Barek in Fuck You, Prof! (di Bora Dağtekin) ed Helen Mirren in Woman in Gold (di Simon Curtis): il primo, fingendosi insegnante, deve recuperare un bottino sepolto in una scuola (sotto gli occhi della neo-collega Karoline Herfurth), la seconda vorrebbe farsi restituire un Klimt di famiglia dal Belvedere di Vienna (con l’aiuto dello scettico avvocato Ryan Reynolds e del cronista Daniel Brühl; una storia vera)! De Niro, dal canto suo, “sfora” per Anne Hathaway e la regista Nancy Meyers, diventando Lo stagista inaspettato: un settantenne vedovo stanco della pensione che decide di farsi assumere da un’azienda di e-commerce di successo, dispensando la saggezza dell’esperienza; Rene Russo nel cast. L’acre Ida Di Benedetto, invece, diventa “mamma per caso” in Leone nel basilico di Leone Pompucci.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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