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Recensione: Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia

E’ nelle sale cinematografiche Sausage Party, il cartoon per adulti che racconta la crisi esistenziale di una salsiccia e dei suoi vicini di scaffale al supermercato

id., USA, 2016  di Greg Tiernan, Conrad Vernon. Animazione

sausage_party_vita_segreta_di_una_salsiccia_1Un altro prodotto d’animazione? Ebbene sì: in una fase in cui i redditizi cartoons e film per famiglie escono con cadenza settimanale non è così strano che spunti un lungometraggio per adulti programmaticamente scorretto come questo, concepito dai compari di Facciamola finita Evan Goldberg e Seth Rogen (anche doppiatore del protagonista nella versione originale) insieme ai co-sceneggiatori Kyle Hunter e Ariel Shaffir.

Se un tempo c’erano i “politici” Bakshi e Gibba, perché ora non dovrebbe (ri)guadagnare spazio una “progenie”? A dirigere sono stati chiamati due insospettabili, Greg Tiernan (fra i “locomotori” del Trenino Thomas) e Conrad Vernon (co-regista di Mostri contro Alieni e di Madagascar 3, nonché di Shrek 2). Il würstel imbustato Frank desidera congiungersi con la formosa “panina” Brenda (voce anglofona: Kristen Wiig), dirimpettaia di scaffale (l’azione si svolge perlopiù in un supermarket). Al pari di ogni articolo esposto, attendono speranzosi d’essere acquistati dai consumatori/”dei”, ignorando quale sia il loro vero destino.

Le numerose imperfezioni concettuali (cosa determina la differenza tra cibi e confezioni parlanti? Perché la lavanda intima conosce la propria funzione e la carta igienica no?) accrescono il sospetto che le provocazioni e il cattivo gusto (vedi la scena simil-bellica ai piedi del carrello) – legittimi, talvolta necessari e occasionalmente divertenti –  rimangano fini a se stessi. Ulteriori timbri VIP: Edward Norton, James Franco, Salma Hayek e Jonah Hill, che ha collaborato al soggetto.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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