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SUP, un nuovo modo di allenarsi in acqua

Una nuova attività acquatica sta per conquistare gli appassionati surfer e non solo: si tratta del SUP , uno sport simile al surf ma con una tecnica del tutto innovativa. Il nostro personal trainer Gianluca Nicolai l’ha testata per Verve.

13241451_1030547257037262_525760644_o“Pagariare in piedi” è in pratica il significato di SUP, acronimo di “Stand Up Paddle”.

Lo sport che negli ultimi anni sta spopolando in tutto il mondo sembra, in realtà, avere origini molto antiche, se è vero che i primi esploratori del ‘700 poterono osservare i pescatori delle popolazioni indigene Hawaiane affrontare le onde oceaniche in piedi su grosse tavole di legno spinti da un remo.

La parentela tra il surf ed il SUP è, ovviamente, molto stretta e pare logico come la “riscoperta” dell’utilizzo di un remo su tavole “longboard” in luogo della solita remata a braccia sia avvenuta negli anni un po’ per pura sperimentazione ed in modo casuale.

Il SUP moderno nasce e si sviluppa a partire dai primi anni 2000 grazie a leggende del surf Hawaiano come Laird Hamilton che per primo ha affinato tecnica.

Incuriosito da questa nuova disciplina, l’ho provata per gli amici di Verve e ho intervistato Marco D’alessandro , dinamico proprietario di Velavendo Surf Shop negozio di riferimento nel settore a Palermo.

Ciao Marco, perché dici che il SUP è rivoluzionario?

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La chiave di volta per il successo globale del SUP è la facilità con la quale si può entrare nell’appagante dimensione del surf; mettetevi in piedi e godetevi il mare da una nuova prospettiva… sembra una frase stupida, ma provate e poi capirete.
 Tutti, ma proprio tutti, con la giusta tavola possono provare l’emozione di surfare.
 
Ho provato io stesso il SUP quest’oggi e capisco cosa intendi, ma devo dire che il tutto comporta una certa attività fisica; è davvero alla portata di tutti?

Sì, Gianluca. Com’è facilmente intuibile la pratica del SUP coinvolge principalmente l’equilibrio e la coordinazione, ma in realtà non è necessaria molta forza e quindi nemmeno chissà quale entità di allenamento preventivo; una volta capito come superare la fase iniziale dello “stand up”, cioè mettersi in piedi e trovare l’equilibrio (pochi minuti), si può iniziare già da subito a pagaiare in tranquillità, dopo di che basta affrontare le condizioni meteo marine più consone. Ciascuno ha il suo ritmo e la sua forza, è come andare in bicicletta; tu ci sai andare anch’io so andarci ma io non sono uno sprinter e tu non affronterai le scalate del Giro d’Italia.
13292970_1033073693451285_604738124_nIl SUP quindi è costituito da una tavola ed una pagaia, tutto qui?
Si si, tutto qui! Mi preme dire, però, che come tutti gli sport che si sviluppano e maturano una propria identità, negli anni sono nate tante discipline e diverse varianti di tavole e pagaie più o meno adatte a seconda del “cosa si vuol fare”, per questo è necessario farsi guidare da una persona competente nell’approccio e nell’acquisto del primo SUP. Ad un occhio inesperto le tavole possono sembrare tutte uguali, ma non lo sono.
 
Su internet ho visto cavalcare onde giganti con in mano una pagaia…

Si, esistono SUP “wave” di differenti taglie forme e fattezze per surfare onde di tutti i tipi, ma esistono anche paciosi SUP “all-around”, come quello che hai provato tu oggi,  che ti permettono di surfare piccole onde ma sono anche così stabili e galleggianti da essere perfetti per una passeggiata o per dello yoga.
Hai detto Yoga?
Eh si, proprio Yoga… e non solo!! Il SUP stimola la propriocettività: eseguire degli esercizi di fitness in equilibrio sulla tavola dentro una piscina o in mare possono essere un allenamento sorprendentemente completo; è anche questa una nuova tendenza.
E’ un mondo pieno di sorprese, che cos’altro puoi fare con i SUP?
Puoi percorrere lunghe distanze con degli specifici SUP “race”, puoi giocare a SUP-polo con pallone e pagaia, puoi esplorare, fare una gita portare su tuo figlio o semplicemente usarlo per fare i tuffi o prendere il sole…. Te l’ho detto è un nuovo modo di vivere l’acquaticità.13234551_1030547290370592_685995495_o

Ammetterai però che la tavola è un po’ ingombrante da portare in giro…
Sì, hai ragione, ma non ci crederai; nel caso la praticità fosse una condizione necessaria esiste anche il SUP gonfiabile, piegato sta in uno zaino.  È perfetto per il SUP “trekking”; puoi esplorare calette inaccessibili, laghetti, fiumi, pensa che ci fanno persino rafting nelle rapide.

 A quanto pare l’unico limite alla polivalenza del SUP viene posto dalla fantasia.
 In questo rapido test nel golfo di Mondello ho potuto costatare io stesso come stare in piedi sulla tavola offra una prospettiva totalmente nuova rispetto a quella a cui siamo abituati e nell’acqua cristallina di Maggio sembra quasi di volare sul fondale.


13281814_1033073726784615_690145190_nDopo pochi minuti, grazie alle dritte di Marco sono stato in grado di stare in piedi e direzionare la mia tavola, nonostante la forte corrente di oggi. E’ un vero relax, ma basta spingere e cadenzare il ritmo della pagaiata per scoprire come il SUP sia anche un validissimo allenamento in cui vengono coinvolti un po’ tutti i distretti muscolari.
 Esperienza SUP promossa a pieni voti, direi.

Marco proseguirà con la sua attività di promozione per tutta l’estate con giornate di prova e consulenze, per cui se volete entrare in questo mondo andate a trovarlo da Velavendo Surf Shop in via P.pe di Paternò, 22 a Palermo.

vervemagazine

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