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Le due vite del Teatro Massimo di Palermo, tra celebrazioni e restauri

E’ la ricorrenza cittadina del 2017, occasione d’orgoglio e giubilo per ogni buon palermitano. Si festeggiano i 120 anni dall’inaugurazione del Teatro Massimo e i 20 dalla sua riapertura a seguito degli ormai tristemente noti 23 anni di chiusura forzata tra il 1947 e il 1997.

Teatro Massimo

Donna Franca Florio

Un compleanno da anziana e nobile signora che ha vissuto e goduto delle Belle Epoque, francesi inglesi e palermitane. Un brioso festeggiamento, tra cocktail e divertimento, per un giovanotto ventenne con tante cose ancora da fare e da dire. Queste le due vite del teatro Massimo di Palermo che si incrociano nel 2017 rispettivamente nelle date del 16 maggio e del 12 maggio.

Il 16 maggio 1897  il teatro Massimo, nato dall’ingegno dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile e realizzato dal figlio Ernesto Basile, veniva inaugurato con la rappresentazione del Falstaff di Giuseppe Verdi. Il 12 maggio 1997 il teatro Massimo veniva restituito alla vita e alla città, dopo la delittuosa chiusura di 23 anni che ne aveva affossato la memoria e il prestigio. Protagonista assoluta di quella rinascita culturale la Berliner Philarmonisches Orchester in un concerto evento guidato da Claudio Abbado.

Oggi, 8 maggio 2017, compleanno e rinascita sono stati degnamente celebrati Teatro Massimocon una conferenza stampa in pompa magna densa di contenuto, un saporito rinfresco concluso da un classico trionfo di cannoli ed infine un’eccitante visita guidata alla scoperta di luoghi sconosciuti e spesso inaccessibili del teatro e dulcis in fundo un  vertiginoso “salto” di 12 piani sino alla maestosa terrazza sopra il tetto del palcoscenico.

Tanti gli argomenti discussi durante la conferenza stampa. Moltissime le informazioni rilasciate in merito alle operazioni di restauro e ripristino che saranno effettuate, senza però minimamente intaccare le attività artistiche e divulgative del teatro. Il Massimo, dunque, resterà sempre e comunque aperto!

“Saranno lavori di restauro eseguiti senza vergogna, il teatro resterà aperto e il cantiere sarà visibile agli occhi della gente. Come vuole l’odierna estetica del buon lavoro; non è necessario celare ma c’è del bello anche nel vedere chi si prende cura manualmente di un bene.” Concordano su questa linea di pensiero il sovrintendente del teatro Massimo Francesco Giambrone ed il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Moltissimi i lavori di restauro, ripristino, consolidamento, adeguamento e pulizia previsti tra il 2017 ed il 2023. A sostenerli ben 22 milioni, cospicuo fondo estratto dal Patto per Palermo.

Ad essere interessati, in prima battuta e con una certa urgenza, stucchi, affreschi e decorazioni per un ammontar di spesa di Teatro Massimocirca 4 milioni 650 mila euro. Con le dovute attenzioni all’equilibrio fisico del teatro sarà messa mano anche all’impianto elettrico e termico ammodernandolo e rimuovendo le tecnologie ormai obsolete, il tutto operato per oltre 5 milioni e 847 mila euro.

Seguirà, con una spesa di oltre 4 milioni e 400 mila euro (provenienti per metà dal Patto per Palermo e per metà dalla legge regionale 25 del 1993 ndr) il recupero architettonico e funzionale degli ambienti di sottotetto che circondano la Sala Grande e il potenziamento degli spazi destinati al servizio culturale del Teatro. Ci vorranno invece circa 820 mila euro per il restauro dei manti di copertura in foglia di rame della cupola e del palcoscenico e per la razionalizzazione e il miglioramento funzionale dei lucernari di copertura.

Teatro Massimo

Claudio Abbado e Leoluca Orlando

Infine due interventi di più ridotta entità: la manutenzione delle cornici e dei rivestimenti di ardesia sommitali delle facciate e il restauro delle parti del pavimento lapideo e delle scalinate (123 mila euro); ed inoltre, il restauro della cancellata metallica che delimita il parterre del Teatro (95 mila euro). Lavori che si concluderanno entro il 2019.

Il teatro Massimo ha dischiuso ai nostri occhi stupefatti le sue stanze segrete, le sue scalinate sconosciute quasi fosse il castello della Bella Addormentata che esce sempre più dall’incantesimo riaccendendosi di luce e di vita.

Nel fervore di questo costante risveglio del teatro, si vanno ad incasellare le attività collaterali; per esempio, la mostra di costumi di scena del Massimo dal titolo “Artisti e artigiani di eccellenza”. L’esposizione ideata e organizzata da Gloria Martellucci dell’associazione Amici del Teatro MassimoTeatro Massimo con la collaborazione della musicologa Anna Tedesco, si inaugurerà nella Sala pompeiana giovedì 11 maggio alle 17.30. Ad essere esposta sarà una parte di quel giacimento di figurini e costumi che racconta la storia del teatro e l’eccellenza dei suoi sarti e dei suoi artisti.

E ancora il prossimo 12 maggio (alle 20.30)  la Seconda Sinfonia di Mahler “Resurrezione” sarà eseguita dall’orchestra del teatro Massimo diretta dal meticoloso maestro Gabriele Ferro. Sul palcoscenico si esibiranno il soprano Rachel Harnisch e il mezzosoprano Marianna Pizzolato. La stessa Sinfonia  fu eseguita il 16 maggio del 1997 in occasione della succitata riapertura.

Il 20 Maggio avverrà inoltre la consegna del premio “16 MAGGIO” ad un’eccellenza nell’ambito della musica e dell’Opera, ovvero il settantenne compositore palermitano Salvatore Sciarrino. Nella corrente stagione la sua Opera in 1 atto dal titolo Superfluminia è prevista per il prossimo novembre.

Teatro MassimoIl sindaco Orlando si dice fiero e felice di come, per mezzo della fondazione lirica Teatro Massimo, la cultura sia diventata per Palermo epicentro delle politiche di sviluppo del territorio e volano per il settore turistico. Il sindaco ringrazia il teatro Massimo per non averlo lasciato solo nella lunga e tortuosa strada verso la sensibilizzazione capillare della cittadinanza alla bellezza della cultura e delle arti, e infine conclude “celebrare questo doppio anniversario, i 120 anni dalla fondazione e i 20 anni dalla riapertura, è un modo per guardare al futuro non solo del Massimo ma di tutta la città”.

 

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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