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Uscite al cinema del 29 novembre 2018

Al cinema arrivano personaggi incompatibili, spesso destinati a compatirsi. Molti si spostano, orizzontalmente o verticalmente, intraprendendo dei percorsi.

Strani abbinamenti al cinema questa settimana. Caratteri differenti sono la scintilla d’ogni storia…

Oltre la metà dei titoli è italiana. L’esordio da autore di Valerio Mastandrea è Ride, con Chiara Martegiani vedova (d’un caduto sul lavoro) senza lacrime con un bimbo altrettanto tranquillo a carico: un lutto da elaborare, pure per Carpentieri e Dionisi. Leonardo Pieraccioni invece dirige se stesso in Se son rose…, dove un giornalista riaffronta le ex Murino, Pandolfi, Pession, Andreozzi, Cucci e Truppo a causa d’un sms spedito loro per sfida dalla figliola.

Ancora guai familiari, ma drammatici: Giampiero De Concilio, aspirante calciatore, in Un giorno all’improvviso (di Ciro D’Emilio) i problemi li ha con l’amata e fragile genitrice Anna Foglietta, mentre Ariane Ascaride per Mirko Locatelli diventa Isabelle, cioè un’astronoma che vive in Friuli divisa tra il proprio rampollo (Robinson Stévenin) e un adolescente bisognoso d’aiuto (Samuele Vessio). Viste sul mare (però sardo) anche in Ovunque proteggimi, nel quale Bonifacio Angius segue il fallito cantante cinquantenne Alessandro Gazale e una giovane signora (Francesca Niedda); entrambi esauriti (s’incontrano in ospedale), si mettono in viaggio per riprendere il bambino di cinque anni della donna.

In auto partono inoltre l’attrice Behnaz Jafari e il suo regista Jafar Panahi per rispondere all’accorato appello di una ragazza soggetta, nel villaggio iraniano in cui abita, a regole conservatrici in Tre volti. Cambiando nuovamente registro, in una comunità che non gli piace – gentile e festosa – si trova a sua volta Il Grinch, essere verde e dispettoso che nell’omonimo digi-cartoon firmato da Yarrow Cheney e Scott Mosier decide di rubare il Natale. Altro tipo fuori dagli schemi? Freddie Mercury (con le fattezze di Rami Malek), come illustra il biopic di Bryan Singer Bohemian Rhapsody, sull’irresistibile ascesa dei Queen.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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