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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 21 aprile 2016

le_confessioniWeekend con ponte. Il cinema propone alcuni segreti più o meno nascosti.

La regista Micol Pallucca offre un fantasy all’italiana, Grotto, dal nome della buffa creatura che dei ragazzini (uno è Christian Roberto) scoprono per caso nel sottosuolo di una chiesa. Pure Sarah Wayne Callies in The Other Side of the Door di Johannes Roberts si inoltra dove non dovrebbe, poiché segue un rituale per rivedere il figlioletto defunto e apre un uscio proibito… Trapassi rispettivamente presunti o minacciati muovono poi Codice 999 di John Hillcoat e Truman – Un vero amico è per sempre di Cesc Gay. Il primo è un cruento crime movie con Casey Affleck, Woody Harrelson, Chiwetel Ejiofor, Anthony Mackie, Aaron Paul, Norman Reedus e Kate Winslet: un gruppo di agenti corrotti e ricattati simula l’omicidio di un collega per mettere a segno un’ardua rapina; il secondo parla di due amici (l’ammalato con cane Ricardo Darín e Javier Cámara) ritrovatisi in Spagna per pochi giorni. Buoni sentimenti anche per Abbraccialo per me di Vittorio Sindoni, su un giovanotto (Moisé Curia) che ama la batteria ma è emarginato (in primis dal padre Vincenzo Amato) per il suo disagio mentale; solo la madre (Stefania Rocca) e la sorella (Giulia Bertini) gli stanno accanto. Di altra patologia soffre Marco Cocci in Sp1ral (di Orazio Guarino): torna in Italia da NY per sistemarsi nella casa appena ereditata, però i ricordi lo tormentano. Ancora sul tema medico: il dottore Will Smith in Zona d’ombra – Una scomoda verità (di Peter Landesman con Alec Baldwin) lotta contro un sistema indifferente ai disturbi neurologici patiti dai giocatori di football. Qualcosa d’importante potrebbero cambiare inoltre i politici riunitisi ne Le confessioni di Roberto Andò; tuttavia la manovra al varo è tremenda, e forse un monaco che ha conferito con uno di loro lo sa. Con Servillo, Auteuil, Nielsen, Croze, Favino, Wilson, Bleibtreu.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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