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Uscite al cinema del 23 marzo 2017 – Grandi Sche(r)mi

Interessanti nuove uscite al cinema. I protagonisti dei film di questa settimana partono (o vorrebbero farlo). Tutti tranne una

È la fredda imprenditrice Isabelle Huppert, che in Elle di Paul Verhoeven non fa una piega e bracca chi l’ha aggredita, innescando un oscuro meccanismo. Restiamo in Europa con In viaggio con Jacqueline e Victoria. Uno racconta della scarpinata dell’algerino Fatsah Bouyahmed da Marsiglia a Parigi con la sua adorata mucca alla volta del Salone dell’Agricoltura, in compagnia di Jamel Debbouze e Lambert Wilson (regia: Mohamed Ahmidi); l’altro, diretto da Sebastian Schipper, illustra la folle serata di una spagnola (Laia Costa) a Berlino, dove incontra un gruppo di ragazzi che ha un debito criminale. Anche dall’Italia ci si sposta parecchio. A parte le incomprensioni tra padre e figlio sardi (Pino Ammendola e Francesco Desogus) a causa del desiderio dell’adolescente di fare lo stilista a Milano (in Moda mia di Marco Pollini), ecco le aspirazioni dello skater sedicenne Ludovico Tersigni, che sogna l’America e s’imbatte nella coetanea Barbara Ramella, rischiando di diventar papà come da tradizione familiare in Slam – Tutto per una ragazza (di Andrea Molaioli con Trinca e Marinelli), e le illusioni di Filippo Scicchitano e Giovanni Anzaldo, i quali in Non è un Paese per giovani di Giovanni Veronesi (con Rubini e Frassica) si recano a Cuba e conoscono la compatriota Sara Serraiocco. Pure il broker Dane DeHaan fa una specie di vacanza, ma forzata: ne La cura dal benessere (di Gore Verbinski) è costretto a soggiornare in un clinica alpina dove il dottor Jason Isaacs conduce inquietanti esperimenti (nel cast Mia Goth). Più lontano di tutti si spingono Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson e Ryan Reynolds in Life – Non oltrepassare il limite (di Daniel Espinosa): fanno parte di un team di astronauti che ha scoperto una forma di vita su Marte; il campione che hanno prelevato, però, è pericoloso…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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