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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 24 novembre 2016

come_diventare_grandi_nonostante_i_genitoriNei film della settimana ci si batte per affermarsi. Capiamo come.

Oltre al solo documentario in lista, Yo-Yo Ma e i musicisti della Via della Seta di Morgan Neville (sulle collaborazioni internazionali con il celebre artista), ci sono i fatti legati al noto Snowden nell’ennesima biografia firmata Oliver Stone: percorso del tecnico informatico (qui Gordon-Levitt) che divulgò informazioni sulla CIA (nel cast Woodley, Ifans, Cage). Sguardi politici affiorano pure ne Il cittadino illustre di Gastón Duprat e Mariano Cohn (in cui il Nobel argentino Óscar Martínez è prima onorato, poi avversato dal paese natale), nel cubano Condotta di Ernesto Daranas (traversie della coraggiosa insegnante Alina Rodríguez) e perfino nel cartoon digitale canadese Palle di neve – Snowtime! di Jean-François Pouliot e François Brisson (sulla giocosa guerra fra bimbi per conquistare un fortino di neve). Altro tipo d’animazione in One Piece Gold – Il film di Hiroaki Miyamoto (dove un gruppo d’amici giunge in un’avida città), mentre conflitti diversi muovono Monte di Amir Naderi (in un lontano passato marito e moglie – Andrea Sartoretti e Claudia Potenza – contrastano la montagna che li oscura), Mechanic: Resurrection di Dennis Gansel (con Statham ancora killer per difendere la Alba) e Il più grande sogno di Michele Vannucci (con Mirko Frezza e Alessandro Borghi che tentano di risistemare la loro borgata). Si parla più apertamente di famiglie nel sequel La cena di Natale di Marco Ponti (confermati Scamarcio, Chiatti, Placido e Calzone), ossia una riunione parentale con inconvenienti, in Come diventare grande nonostante i genitori di Luca Lucini (con Buy, Mezzogiorno e… Modine!), su un concorso musicale negato da una preside, e in 3 Generations – Una famiglia quasi perfetta di Gaby Dellal, con Susan Sarandon, Naomi Watts ed Elle Fanning (nel ruolo di una transgender che condiziona madre e nonna).

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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