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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 4, dell’11 e del 18 agosto 2016

il_drago_invisibileAvvio di un’altra stagione cinematografica! Tra spaventi e sorrisi, ecco le proposte delle prime settimane d’agosto.

A parte El abrazo de la serpiente di Ciro Guerra, ambientato – tra sciamani (Antonio Bolivar) e scienziati – in Amazzonia, il 4 agosto arrivano Le sorelle perfette (ossia Tina Fey e Amy Poehler dirette da Jason Moore e impegnate a organizzare una nostalgica festa prima che la loro vecchia casa sia venduta), Equals (con Kristen Stewart e Nicholas Hoult – guidati da Drake Doremus – innamorati in una società del futuro in cui i sentimenti sono banditi) e Lights Out – Terrore nel buio (per la regia di David F. Sandberg con Teresa Palmer ossessionata da un’entità legata alla madre Maria Bello). Mercoledì 10 sarà la volta di un altro horror, Viral (di Henry Joost e Ariel Schulman con Analeigh Tipton), dove una ragazza filma la famiglia in quarantena dopo lo scoppio di un’epidemia mondiale, e del remake disneyano firmato da David Lowery Il drago invisibile, con Bryce Dallas Howard e Robert Redford, cioè padre e figlia che constatano la veridicità delle storie di un trovatello (Oakes Fegley) su una creatura fantastica. Giovedì 11 è previsto 1001 grammi di Bent Hamer (con Ane Dahl Torp, studiosa che rivede alcune sue certezze), mentre sabato 13 tocca a Suicide Squad di David Ayer, con Will Smith, Margot Robbie, Joel Kinnaman e parecchi altri, ovvero un nugolo di pericolosi criminali reclutati da Viola Davis per contrastare il folle Joker (Jared Leto). Infine, per il 18 agosto ancora brividi (grazie a The Witch di Robert Eggers, nel quale una devota famiglia contadina del XVII secolo – capeggiata da Ralph Ineson e Kate Dickie – finisce sotto cattivi influssi) e un po’ di ritmo (tramite New York Academy di Michael Damian, con la ballerina classica Keenan Kampa e il violinista di strada Nicholas Galitzine che fanno squadra per partecipare a un concorso musicale).

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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