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Cinema. Le uscite del 9 marzo 2017- Grandi Sche(r)mi

Eventi o destino possono sopraffare. Un’idea che accomuna i film in uscita al cinema questa settimana

I primi 5 titoli ci sono già da mercoledì 8 marzo. Iniziamo da Il diritto di contare di Theodore Melfi, vera storia di tre scienziate afroamericane (Henson, Spencer e Monáe) che aiutarono la NASA a progettare i viaggi spaziali; con Costner, Dunst e Parsons. Accenti più mélo per La luce sugli oceani di Derek Cianfrance, in cui un guardiano di faro e la moglie (Fassbender e Vikander) raccolgono una naufraga neonata e l’adottano; s’imbatteranno nella madre (Weisz)… Ancora signore nel doc di Elisa Amoruso Strane straniere (integrazione di cinque immigrate da Paesi diversi che da noi hanno avviato attività proprie), mentre si parla di sangue in Bleed – Più forte del destino di Ben Younger e Autopsy di André Øvredal, cioè il biopic del pugile Pazienza (Teller) e del suo trainer Rooney (Eckhart), che l’aiutò a riprendersi dopo un incidente, e un horror da obitorio, dove i coroners, genitore e figlio (Cox e Hirsch), esaminano un cadavere femminile con lesioni interne. Dettagli inquietanti pure nell’avventuroso Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts, dai tanti volti noti (Hiddleston, Larson, Jackson, Goodman, Reilly…), ambientato su un’isola zeppa di strane belve. Svariate anche le proposte italiane. Abbiamo Questione di karma di Edoardo Falcone, con il ricco De Luigi convinto che il truffatore Germano sia suo padre reincarnato, che ha nel cast Sandrelli, Pagni e Ragonese. Quest’ultima “milita” poi ne Il padre d’Italia di Fabio Mollo, incontro di un trentenne in crisi (Marinelli) con un’esuberante coetanea incinta. E c’è Gomorroide, di e con I Ditelo Voi, nella finzione attori in una serie omonima – irridente la camorra – che li mette nei guai. Infine, il cartoon francese di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol Phantom Boy, sul team formato da un ispettore ferito e un adolescente dai grandi poteri.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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