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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’8 settembre 2016

Natura (anche aliena) e difetti sono al centro delle trame dei film in uscita. Le accenniamo di seguito.

tommasoSpesso un titolo arriva prima degli altri: stavolta è il caso di Un amore all’altezza, nelle sale da mercoledì 7. Lo dirige Laurent Tirard e racconta la bizzarra storia d’amore tra la splendida Virginie Éfira, brillante avvocatessa con un matrimonio imperfetto alle spalle, e un Jean Dujardin colto e interessante, sebbene in “versione ridotta”… Romanticismo in forma di fissazione, invece, per Kim Rossi Stuart, regista e interprete di Tommaso: lasciata la pluriennale compagna (Jasmine Trinca), pensa di essere libero di intessere relazioni “rinvigorenti”, tuttavia non fa altro che ripetere gli stessi schemi e cadere nelle medesime trappole. Perché? Con Cristiana Capotondi e Camilla Diana. Un handicap vero e proprio affligge Stephen Lang in Man in The Dark: è cieco, e quando i giovani sbandati Jane Levy, Dylan Minnette e Daniel Zovatto si introducono in casa sua per derubarlo pensano di avere gioco facile. Ma non è così. Alla macchina da presa c’è Fede Alvárez. Una violazione di proporzioni ben più grandi la (ri)commettono i poco socievoli invasori spaziali del sequel (nuovamente orchestrato da Roland Emmerich) Independence Day – Rigenerazione. Una tremenda catastrofe incombe sul nostro pianeta a vent’anni dall’ultimo tentativo di distruzione, sicché un gruppo di valorosi e di studiosi unisce, a ragion veduta, le forze. Riconfermati Jeff Goldblum, Bill Pullman, Vivica A. Fox, Brent Spiner, Judd Hirsch; fra i nuovi membri del cast Liam Hemsworth, Charlotte Gainsbourg e William Fichtner. Di preservazione – però artistica – parla pure Silvio Soldini nel suo documentario Il fiume ha sempre ragione, dedicato a due artigiani (uno italiano, l’altro svizzero) che impaginano, stampano, rilegano e restaurano seguendo antiche tecniche.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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