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Rendez-vous, dentro il cinema francese

Fa di nuovo tappa a Palermo il tradizionale “appuntamento” con i film d’Oltralpe. Ospiti i cineasti Alain Guiraudie e Clément Cogitore

Autori consolidati e nuove leve, promettenti interpreti e star riconoscibili a livello internazionale: Rendez-vous, la rassegna di appena quattro giorni (dal 30/3 al 2 aprile) sul cinema francese contemporaneo (Vanessa Tonnini ne è la direttrice artistica, mentre i motori sono l’Ambasciata di Francia in Italia e l’Institut français Italia con Unifrance),  in programma a Palermo al cinema Rouge et Noir (piazza Verdi, 8) – e, con cartelloni e date personalizzati, pure a Roma, Torino, Bologna e Milano – giunge alla sua tredicesima edizione. Un modo per esplorare una produzione a noi vicina non solo geograficamente, ma anche capace, fin dagli albori della settima arte, di slanci artistici che “fanno scuola”, nonché l’occasione di incontrare e conversare con ospiti prestigiosi che sottopongono i propri lavori (rigorosamente mostrati in lingua originale sottotitolata) al giudizio diretto degli spettatori.

Quest’anno l’onere spetta ai registi Clément Cogitore, che apre le danze alle 18.30 di giovedì 30 con il documentario/videoinstallazione Ferdinandea (sull’omonima isola emersa al largo di Lampedusa nell’Ottocento) e alle 20.30 con il dramma parigino Goutte d’Or (nella foto di copertina), e Alain Guiraudie, che presenta sabato 1 alle 20.30 il suo Viens je t’emmène (da noi sarà distribuito con il titolo L’innamorato, l’arabo e la prostituta, nella foto sopra), su un rapporto fra personaggi antitetici in un clima di tensione. Oltre alla chiusura, domenica 2, con la proiezione pomeridiana (alle 18.30) di Le lycéen, storia semi-autobiografica di Christophe Honoré su un adolescente (nel cast Juliette Binoche), venerdì 31 sono previste le ultime fatiche (imminenti anche nelle sale nostrane) di François Ozon e Albert Serra, rispettivamente Mon crime – La colpevole sono io (alle 18.30), divertente giallo d’epoca in cui recitano, fra gli altri, Fabrice Luchini, Isabelle Huppert, André Dussollier e Dany Boon, e Pacifiction – Tourment sur les îles, strano mélange di generi che può contare su una bella e premiata (anche con il César) prova di Benoît Magimel. L’accesso al singolo spettacolo costa 6 euro (5 per i tesserati Sicilia Queer filmfest, gli iscritti all’Institut français e chi ha meno di 30 anni); ci si può anche abbonare per assistere all’intera manifestazione: il prezzo è 25 euro.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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