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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 15 settembre 2016

Ognuno è a caccia di qualcosa nei film al cinema in arrivo in settimana. Definiamo i loro obiettivi.

demolition_amare_e_vivereA parte il documentario di Ron Howard The Beatles – Eight Days a Week: The Touring Years (il titolo già spiega quel che c’è da sapere), visibile solo dal 15 al 21 settembre, i primi a giungere, mercoledì 14, sono Gabriele Muccino e Bora Dağtekin, l’uno con L’estate addosso (storia di una vacanza americana di formazione per i giovani Brando Pacitto, Matilda Lutz, Taylor Frey e Joseph Haro), l’altro con il sequel Fuck You, Prof! 2 (nel quale tornano il finto insegnante Elyas M’Barek, la vera collega Karoline Herfurth e l’allieva Jella Haase, tutti diretti in Thailandia per una gita scolastica… interessata). Anche Andrew Stanton e Angus MacLane confezionano un secondo capitolo (di un noto cartoon digitale), Alla ricerca di Dory: la pesciolina smemorata, di nuovo in compagnia di Nemo e di suo padre Marlin, s’impunta nel voler trovare i propri genitori. Ancora un viaggio – verso l’Albania – è al centro della semi-commedia Trafficanti di Todd Phillips (da una vicenda accaduta), protagonisti Jonah Hill e Miles Teller, finiti nel redditizio ma pericoloso giro del rifornimento di armi (Bradley Cooper si aggrega). E si parte (alla volta di Belgrado) pure in Questi giorni di Giuseppe Piccioni: a organizzarsi (per amicizia e, forse, per lavoro) sono quattro ragazze, interpretate da Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle (nel cast ci sono inoltre Buy, Timi, Rubini). Un percorso interiore tocca invece a Jake Gyllenhaal in Demolition – Amare e vivere di Jean-Marc Vallée: vedovo contrariato, impara a reagire grazie all’amicizia con la responsabile di un servizio clienti (Naomi Watts) a cui l’uomo si rivolge insistentemente. Con Chris Cooper. Infine, Mr. Gaga di Tomer Heymann esplora – dal vero – vita e carriera del celebre coreografo israeliano Ohad Naharin.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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