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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’8 ottobre

hotel_transylvania_2Una settimana al cinema tra malefatte e sogni che prendono forma. Avviciniamoci…

Dalla reale, incredibile vicenda del ciclista Armstrong (che qui ha il volto di Ben Foster) Stephen Frears ricava The Program. Un campione imbattibile ma dopato, come si ostina a dimostrare il giornalista interpretato da Chris O’Dowd; nel cast pure Canet, Pace, Hoffman e l’ascendente Jesse Plemons, presente pure in Black Mass – L’ultimo gangster, altra storia vera (del malavitoso irlandese Bulger) a firma di Scott Cooper. Il protagonista, collaboratore dell’FBI per proprio tornaconto, ha il volto trasformato di Johnny Depp; con lui Benedict Cumberbatch (il connivente fratello senatore) e Joel Edgerton (marcio contatto federale). Quest’ultimo appare a sua volta in Life, ancora un ritratto: quello di un giovane James Dean (Dane DeHaan) in fase di lancio, anche grazie agli scatti del fotografo Stock (Robert Pattinson). Al film di Anton Corbijn partecipano Mastronardi e Kingsley. Finito con le biografie? Macché. Il documentario Janis di Amy Berg ripercorre i passi della cantante Joplin verso l’indesiderata celebrità e La vita è facile ad occhi chiusi di David Trueba parla indirettamente di Lennon, idolo di un prof spagnolo (Javier Cámara) che vuole incontrarlo nel ’66. Veridico è il plot di Much Loved di Nabil Ayouch, incentrato su un gruppo di prostitute d’alto bordo di Marrakech (la “leader” è Loubna Abidar) che adescano ricchi visitatori. Una donna diversamente ribelle è Tina Ivlev, liberatasi da un’angosciante prigionia e decisa ad aiutare le compagne di sventura in Reversal – La fuga è solo l’inizio di J.M. Cravioto. Si sorride almeno in Poli opposti di Max Croci, dove lo psicologo Luca Argentero e l’avvocato Sarah Felberbaum, ex-amici d’infanzia, si scontrano deontologicamente, e nel cartoon digitale Hotel Transylvania 2 di Genndy Tartakovsky: stavolta Dracula ha un nipotino da svezzare…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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