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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 17 ottobre 2019

Storie (dolorosamente) vere, personaggi familiari alla riscossa, bugie, buoni propositi…Variano i possibili spunti di riflessione proposti dalle nuove uscite al cinema.

Le nuove uscite al cinema trattano d’affetto e chiarezza. E sfide.

Abbiamo uno spin-off e un sequel. Jesus Rolls – Quintana è tornato! di e con John Turturro (e con Walken, Tautou, Sarandon…) è incentrato su un giocatore di bowling (che ebbe a che fare con tale Lebowski) appena scarcerato e già nei guai, mentre in Maleficent – Signora del male (di Joachim Rønning) ritroviamo la strega Jolie riappacificatasi con la principessa Fanning, finché quest’ultima non decide di sposarsi, diventando nuora della possessiva regina Pfeiffer.

Più innocua è la Binoche, che ne Il mio profilo migliore di Safy Nebbou (con Nicole Garcia) si finge una 24enne e avvia una relazione via chat con un giovanotto. Restiamo in Francia con François Ozon e il suo Grazie a Dio (da fatti tristemente reali), nel quale Melvil Poupaud s’oppone all’indisturbata attività del prete che lo molestò da bambino, coinvolgendo nella battaglia due compagni di sventura (Denis Ménochet e Swann Arlaud).

Altre turpitudini affronta Dan Krauss con The Kill Team, con il soldato statunitense in Afghanistan Nat Wolff inorridito dalla condotta del sergente Alexander Skarsgård, che istiga alla barbarie i sottoposti. Ancora situazioni difficili in The Informer – Tre secondi per sopravvivere di Andrea Di Stefano: Joel Kinnaman è un ex-militare finito in galera a cui gli agenti FBI Owen e Pike offrono una rischiosissima collaborazione.

Più leggero il contesto di Se mi vuoi bene di Fausto Brizzi (con Bisio, Rubini, Insinna, Monti, Ocone, Tognazzi…), dove un avvocato depresso si mette in testa d’aiutare parenti e amici (con esiti disastrosi). Aspirazioni diverse per Carlos Acosta, restio ballerino cubano in un (auto)biopic, Yuli – Danza e libertà (di Icíar Bollaín). Streep, invece, scopre scomode verità finanziarie in Panama Papers di Steven Soderbergh (con Oldman, Banderas…), che chiude, venerdì 18, la serie di film in arrivo.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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