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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’1 dicembre 2016

sullyObiettivi difficili? Al cinema in questi giorni, e a differenti livelli.

Continuano gli “antipasti” delle feste con Un Natale al Sud di Federico Marsicano; nel nutrito cast Massimo Boldi, Biagio Izzo, Debora Villa, Barbara Tabita, Paolo Conticini, Enzo Salvi e Anna Tatangelo. Una coppia milanese e una napoletana alle prese con gli amori – nati virtualmente – dei rampolli. Commedia di genere diverso è l’austeniano Amore e inganni, diretto da Whit Stillman e ambientato a fine ’700. Vi troviamo la piacente vedova inglese Kate Beckinsale che, con l’intento di accasare la figlia, sconvolge un piccolo centro, complice la comare Chloë Sevigny. Il respiro si fa epico con Matthew McConaughey, accompagnato da Gugu Mbatha-Raw. Mahershala Ali e Keri Russell in Free State of Jones di Gary Ross, storia vera di un contadino del sud degli USA che si unì agli schiavi per non combattere con i Confederati durante la Guerra Civile. E in fondo di eroismo si parla nell’altra vicenda reale di questa tornata, Sully, alias Tom Hanks, pilota che nel 2009 salvò l’aereo ai suoi comandi e tutti i passeggeri a bordo planando sul fiume Hudson, ma finì sotto inchiesta per tale azzardata manovra (regia di Clint Eastwood; fra i comprimari, Aaron Eckhart e Laura Linney). Poi, oltre agli italiani La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu (con, fra i tanti, Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini, incentrato su una compagnia teatrale che nel dopoguerra naufraga insieme ad alcuni furfanti su un’isola-carcere sotto gli occhi sospettosi del direttore) e I cormorani di Fabio Bobbio (con i dodicenni Samuele Bogni e Matteo Turri in un’estate di maturazione), ci sono due cartoons: il digitale Rock Dog di Ash Brannon (con un cucciolo che preferisce la musica alla protezione delle pecore) e La mia vita da Zucchina (a passo uno) di Claude Barras (in uscita venerdì 2), su un ragazzino che cresce in una casa-famiglia.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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