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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’1 giugno 2016

eddie_the_eagleStrane coppie connotano le uscite settimanali. Al cinema, naturalmente.

I film, in vista del ponte, escono in anticipo, mercoledì 1, con l’eccezione di Eddie the Eagle – Il coraggio della follia, che arriva il giorno dopo: è la storia vera di un cocciuto saltatore con gli sci (Taron Egerton) il quale, allenato da un ex-campione (Hugh Jackman), intende partecipare alle Olimpiadi Invernali dell’88 (la regia è di Dexter Fletcher). Ben altro soggetto per Marguerite & Julien – La leggenda degli amanti impossibili, che poi sono Anaïs Demoustier e Jérémie Elkaïm (diretti da Valérie Donzelli): sorella e fratello che, in un’antica società che li rifiuta, non resistono alla passione reciproca. Si muove più dalle parti del buddy movie (ambientato nei ’70) l’ultima fatica di Shane Black, The Nice Guys, in cui il rude detective Russell Crowe e il disastroso investigatore privato Ryan Gosling cooperano per scoprire che il caso di una ragazza scomparsa e quello dell’omicidio di una pornodiva sono collegati. Nel cast Kim Basinger. L’America vista dagli italiani (da Carlo Vanzina in particolare) è al centro di Miami Beach, con Tortora, Minaccioni, Memphis, Propizio, Morelli. In Florida due giovani universitari (Filippo Laganà e Camilla Tedeschi) s’innamorano, malgrado le zuffe tra il padre dell’uno e la madre dell’altra, mentre una ribelle (Neva Leoni) si sottrae alle vacanze con il genitore. Sterziamo verso il fantasy (discendente da videogame) con Warcraft – L’inizio: Duncan Jones illustra la difficile alleanza tra umani e orchi per scongiurare una minaccia d’invasione. Con Ben Foster, Travis Fimmel, Paula Patton, Dominic Cooper e Toby Kebbell, fra i tanti. Infine, l’indiano Tra la terra e il cielo di Neeraj Ghaywan tratta l’amore impossibile di Vicky Kaushal, i sensi di colpa di Richa Chadha, le ingiustizie subite da Sanjay Mishra e il bisogno di famiglia del piccolo Nikhil Sahni.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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