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Lo Schiaccianoci illumina il Teatro Massimo a Natale 2016

Lo Schiaccianoci chiude in bellezza la stagione 2016 del Teatro Massimo, illuminando delle luci celestiali dei sogni il Natale della città di Palermo.

Nato nell’imperiale portagioie qual era la San Pietroburgo di fine ‘800, Lo Schiaccianoci  venne concepito dal geniale estro creativo del committente Principe Vsevolovzskij , plasmato dal coreografo francese Marius Petipa e dal compositore di sinfonie russo  Petr Il’jc Cajkovskij.

Al suo debuttare, la sera del 18 dicembre 1892 presso il teatro Mariinskij, Lo Schiaccianoci destò grande stupore in coloro che vi assistettero. Presentato alle scene del mondo a partire dal 1934 conobbe da quella data solo fama, successi e acclamazioni d’ogni tipo. Ad oggi è il più amato balletto della tradizione classica, iconico e popolarissimo.

La vicenda narrata ne Lo Schiaccianoci si dipana nella notte della vigilia di Natale, ciò rende questo balletto perfetto onde essere rappresentato in questo periodo di festa.  Il Teatro Massimo di Palermo lo propone in questo Natale 2016.

La realizzazione di un’ inedita coreografia in costruzione e sintassi, sebbene nel solco della tradizione di Petipa, è stata affidata dal Massimo all’Etoile Giuseppe Picone, da luglio 2016 peraltro direttore del Corpo di Ballo del teatro San Carlo di Napoli.

Ne è derivato un balletto molto elegante, benché puntiglioso nella sua formalità pur celata da toni edulcorati e rassicuranti. Uno Schiaccianoci danzato nella più pura tecnica classico accademica, mai leziosa ma in certe sequenze poco incline alla fluidità. Una rappresentazione calata in un tripudio di luci, scenografie (su tutte il grande albero di Natale che adorna il primo atto e l’innevata  foresta invernale nella quale si posa una leggiadra nuvola che trasporterà Clara e il principe Schiaccianoci verso il regno di Confiturenburg) e sontuosi costumi; il tutto incorniciato da una gigantesca ghirlanda illuminata e decorata in pieno mood natalizio. L’orchestra del teatro Massimo ha accompagnato mirabilmente il balletto, sotto la direzione del  maestro Aivo Valja.

Il I atto si apre con la festa durante la vigilia di Natale in casa della protagonista  Clara, e  riserva un convincente tableau vivant della società vittoriana tutta bon-ton e  superbe danze galanti. Ammirevole sulla scena il gruppo dei bambini -corpo di ballo junior- in quanto a genuinità mimico interpretativa e precisione esecutiva delle parti coreografiche.

Il corpo di ballo degli adulti, nella concentrazione e tensione per una Prima tanto attesa e sold out, è sembrato in alcun momenti incerto, alle volte trattenuto. Un vero peccato visto il notevole, palese e apprezzabile impegno comunque profuso da ciascun ballerino.

Le variazioni soliste, figlie dell’abnegazione mostrata alla causa da taluni ballerini e ballerine del medesimo corpo di ballo, hanno dato tuttavia risultati altalenanti.

Una quadrupla piroette o un doppio tour en l’air, pur nella loro perfetta riuscita assiale e dinamica, sono come inficiate allorquando vengono concluse su una posizione traballante o su una posa approssimativa.

Vanno tuttavia indicate prove degne di lode, anche di singoli danzatori in duetti e terzetti, nella fattispecie: tra le donne Yuriko Nishihara occhi a mandorla,sorriso smagliante fisico minuto e tecnica minuziosa nella danza cinese; Maria Chiara Grisafi linee d’allongé ariose e fluide, collo da cigno e principesca presenza scenica nel valzer dei fiori; Giorgia Leonardi, tecnica luminosa e brio nella danza spagnola. Tra gli uomini son saltati agli occhi Alessandro Cascioli piroettante Arlecchino automa a molla e il mai trascurabile Michele Morelli nella danza Russa, vigoroso ma sempre preciso nell’attuazione coreutica. Deludente Gianluca Mascia ovvero Schiaccianoci soldatino; convincente Jessica Tranchina Clara dall’infantile sognante leggiadria, sebbene a volte fosse come “in soggezione” dal danzare con Picone. Ottimi i caratteristi Riccardo Riccio,  delizioso zio Drosselmeyer mago amico dei bambini, e Gaetano La Mantia Re dei Topi da film animato.

Giuseppe Picone ha giocato il suo ruolo di Principe Schiaccianoci tutto nei termini d’armonia aerea dei grandi salti, sulle belle e slanciate linee di braccia e gambe -sua nota peculiarità e pedissequa dote fisica- e sull’eterea forma di pose e atteggiamenti tipici del danseur noble. Un Principe perfetto, che resta impresso negli occhi e nella mente, e si lascia sognare. La ballerina americana Ashley Bouder nell’arci-noto ruolo della fata confetto, in un abbagliante tutù color oro, ha sfoggiato un corpo tonico e muscoloso, saggiamente plasmato alle esigenze di un tecnica tipicamente americana,balanchiniana, fatta di incisività nella scansione dei tempi, granitica tenuta delle pose e rapidi aggraziati sfavillii esecutivi.

Romantico ed onirico il pas de deux tra la Fata Confetto e il Principe Schiaccianoci va a concludere il viaggio di Clara nel fiabesco regno di Confiturenburg e la suite del balletto. E’ un momento magnificamente aulico che, però, nel corso dei lift ha messo in evidenza lo sforzo del longilineo Picone nel sollevare una Bouder tanto possente.

Il balletto è comunque un trionfo, il pubblico è soddisfatto e applaude.

Il teatro è gratificato nell’interesse manifestato dalla cittadinanza nei confronti di questo balletto, cardine irrinunciabile dell’arte coreutica. I consistenti incassi ottenuti da questo Lo Schiaccianoci assicurano al corpo di ballo un fondo cassa utile a future produzioni ballettistiche e alla salvaguardia e crescita dei ballerini che lo compongono.

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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