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Ophelia, dalla rassegna “S’è fatto tardi molto presto”del Teatro dell’Orologio

Il teatro India di Roma presta il suo palco al Teatro dell’Orologio per la messa in scena di Ophelia. Giuliano Peparini nei panni di Amleto

Il teatro India come palco in prestito per i senza-palco del Teatro dell’Orologio. Una rassegna dal nome azzeccato, “S’è fatto tardi molto presto”. Sette giorni di programmazione per nulla scontata come ogni teatro off che si rispetti.

Dal 28 febbraio al 7 Marzo al teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman 1 a Roma.

La prima opera in programma è stata Ophelia di Giacomo Sette per la regia di Gianluca Merolli.

opheliaDell’opera originale rimangono poche tracce, assumendo le forme di un’opera multi-modale oltre che multimediale: recitazione, pantomima, musica, video e persino un plastico del castello Danese di Kronborg con tanto di pupazzetti a rappresentare i personaggi dell’opera.

Se in alcuni punti degenera eccessivamente in farsa, tanto da suscitare più di una risata tra il pubblico, il filo drammatico ci tira dall’inizio alla fine; non dimentichiamo che, come recita una battuta dell’atto I dell’Amleto, “c’è del marcio in Danimarca”.

La scena si apre con una videocamera mossa da un operatore che inquadra e proietta il volto di Ophelia su uno schermo. Questa videocamera nel corso dell’opera si focalizzerà anche sul plastico del castello, mentre i piccoli pupazzetti mossi dagli attori in carne e ossa descriveranno alcune scene accadute nell’opera Shakespeariana.

Tutto il resto è fuori dal ciclo dagli avvenimenti, fuori dal tempo della storia. Sono riflessioni interiori che vengono allo scoperto.  Ecco che Ophelia si paragona a Giuda per aver tradito Amleto costretta dal padre.

Federico Le Pera veste i panni di Fortebraccio che, esterno alla tragedia che si perpetra nel castello, giudica oltraggioso il comportamento di Amleto, sempre più  incupito e dissennato, mentre fuori dalle mura le gente vive tra opheliafreddo, guerre e morte.

Ophelia è stata interpretata da Giulia Fiume, che poco conserva dell’immagine dolce e lattea che con i loro dipinti i preraffaeliti ci hanno trasmesso, ma le dona un carattere sanguigno e mediterraneo enfatizzato dalla recitazione.

Nonostante il titolo, questa è un’opera alquanto corale. Oltre ai già citati Fortebraccio e Ophelia, troviamo Gaia Benassi (Gertrude madre Di Amleto) che, con una scollatura vertiginosa, somiglia ad una diva degli anni ‘30; e la quale a  fine spettacolo accusa seri problemi con l’alcool a causa della morte della fanciulla.

Mentre Giuliano Peparini veste l’immancabile Amleto, che vive i suoi drammi distaccato dagli altri, anche l’amore per Ophelia con il passare del tempo cala in secondo piano e la pazzia diventa sempre più conclamata. D’altronde, pur non recitando esplicitamente il monologo del “essere o non essere” rimane comunque alquanto impegnato nell’osservazione degli avvenimenti per compiere la sua vendetta.

opheliaVivaci sono i richiami alla tradizione siciliana dei pupi, animati sempre dagli attori, che si combattono a colpi di spada. Un altro omaggio alla Sicilia è stato fatto con la prova canora di Ophelia in “mi votu e mi rivotu” della cantautrice popolare Rosa Balistreri. Molto bella anche la linea melodica tracciata dal vivo dalle suggestive chitarre di Fabio Antonelli.

Sarà stato facile notare che abbiamo espressamente parlato di “senza-palco del Teatro dell’Orologio”. Il 17 febbraio scorso la sede storica è stata, infatti, posta sotto sequestro dalle autorità per la mancanza di un’uscita di emergenza. Uscita che non si è potuta realizzare per il ritrovamento di reperti storici. La storia che intralcia la drammaturgia. Un racconto tutto all’italiana. Un teatro nel teatro come nemmeno Pirandello avrebbe saputo immaginare.

Speriamo tutti in un rapido ritorno di coscienza delle autorità, perchè errare è umano, ma…

La prenotazione è vivamente consigliata:biglietteria@teatroorologio.com

INTERO: 15 euro _  RIDOTTO: 12 euro
gruppi superiori a 5 persone: 10 euro _ UNDER25 e UNIVERSITARI: 8 euro
Per gli abbonati del Teatro di Roma biglietto a 10 euro
di Giacomo Sette
Regia: Gianluca Merolli
Assistente alla regia: Romina Zadi
con Giulia Fiume, Federico Le Pera, Gaia Benassi
con la partecipazione straordinaria di Giuliano Peparini
Scene: Alessandro Di Cola
Props: Riccardo Morucci
Costumi: 1981
Costumista: Domitilla Giuliano
Musiche composte ed eseguite da: Fabio Antonelli
Luci: Paolo Vitale
Video: Marco Arbau
Foto di scena: Studio Le Pera
Produzione: Andrea Schiavo | H501 srl
Direttore di produzione: Pino Le Pera                                                                                                                                          Assistente di produzione: Sara Silvetti

Di seguito gli altri spettacoli proposti:

Futura Umanità di Juan Mayorga
Le Buone Maniere – i fatti della uno bianca di Michele Di Vito
Scusate se non siamo morti in mare di Emanuele Aldrovandi
Faust Marlow Burlesque di Aldo Trionfo e Lorenzo Salvati
Hitchcock. A love story con Massimo Odierna e Anna Favella
Requiem for Pinocchio di Simone Perinelli.

http://www.teatrodiroma.net

 

vervemagazine

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