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Storie d’amore e morte e fiabe meravigliose nella stagione 23-24 del teatro Massimo di Palermo

È stata presentata, lo scorso 28 luglio, la stagione di opere e balletti 2023-2024 del teatro Massimo di Palermo. Il ricchissimo cartellone è stato ampiamente introdotto e commentato dal presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, dal sovrintendente e direttore artistico Marco Betta e insieme al direttore musicale Omer Meir Wellber ed al direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau.

Omer Meir Wellber

Due grandi storie d’amore e morte caratterizzeranno la stagione 2023-2024 della fondazione teatro Massimo di Palermo. Saranno quelle di Romeo e Giulietta, ne i Capuleti e Montecchi di Bellini e Tristano e Isotta nell’Opera omonima del Wagner. Due storie che affondano le radici nel Medioevo  ma che sono ancora oggi attualissime; due vicende di conflitto tra le scelte degli individui e le pressioni della società e che si concludono con la morte degli amanti. Due compositori legati alla Sicilia e l’uno all’altro, perché Wagner, pur disprezzando l’opera italiana, professò sempre grande ammirazione per l’autore di Norma.

Ad inaugurare il programma, il 22 novembre 2023, sarà il nuovo e visionario allestimento de I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. L’Opera per la regia del coreografo e regista israeliano Idan Cohen  impegnerà l’Orchestra, il Coro e anche il Corpo di ballo del teatro. “Il corpo di ballo è inserito, pur non essendo originariamente previsto nell’Opera” ha specificato il direttore musicale Omer Meir Wellber.

Maria Kataeva (Romeo)

Dalle note di regia di Cohen si evince che l’Opera sarà ambientata in un museo tassidermico distopico, disegnato dalle scene di Riccardo Massironi e dai costumi di Edoardo Russo. Un luogo con le sue teche, le clessidre e le sue immagini riflesse, che durante l’Opera subirà un’affascinante trasformazione, offrendo una metafora del modo in cui l’uomo interagisce e manipola la natura e la cultura.

Marina Monzò (Giulietta)

Welber aggiunge, lapidario “Romeo e Giulietta non vogliono morire ma essere imbalsamati per restare per sempre giovani“.

 

 

 

 

Ad interpretare i due celebri giovani amanti, il mezzosoprano russo Maria Kataeva (Romeo en travesti) e la soprano Marina Monzó (Giulietta). Entrambe le artiste, debuttanti nei rispettivi ruoli.

Una delle proposte più importanti della stagione” ha dichiarato con orgoglio il maestro Omer Meir Wellber è certamente Tristano e Isotta di Richard Wagner, opera molto difficile e complicata che richiede un grande impegno artistico e produttivo. Ma è anche uno dei momenti più importanti nella storia della musica“.

Tristan und Isolde di Wagner sarà in scena al teatro Massimo dal 19 al 31 maggio 2024, a dirigerla  lo stesso Welber, il nuovo allestimento del teatro Massimo vedrà alla regia Daniele Menghini. Le scene sono di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi, le luci di Gianni Bertoli, la drammaturgia di Davide Carnevali e la drammaturgia dell’immagine di Martin Verdross.  L’opera di Wagner torna a Palermo dopo oltre 40 anni: l’ultima recita nel 1982 al Politeama, mentre sulle scena del Teatro Massimo bisogna risalire addirittura al 1960.

Nina Stemme

 

Un fil-rouge musicale e registico” ha svelato Welber “legherà idealmente Tristan und Isolde di Wagner a i Capuleti e Montecchidi Bellini. Non vedo l’ora di creare un continuum spazio-sonoro  tra le note di chiusura dell’Opera di Bellini e l’attacco dell’Opera di Wagner” ha chiosato il maestro.

A cantare Isotta a Palermo sarà l’interprete più importante di questo ruolo nella storia dell’opera degli ultimi trent’anni, Nina Stemme. È l’ultima volta dell’artista svedese nel ruolo eponimo, prima di abbandonarlo per sempre. L’occasione, con assoluta probabilità richiamerà nel capoluogo siciliano gli amanti del repertorio wagneriano d’Europa e sarà un momento emozionante e d’alta cultura per l’intera regione. Ad affiancare Stemme nel ruolo di Tristano il tenore Stephen Gould. Il cast è completato da un’altra voce eccellente del canto wagneriano Violeta Urmana, nel ruolo di Brangäne e dal Re Marke di Dmitry Beloselskiy, altro interprete di altissimo livello.

“Non mancheremo di celebrare la figura di Giacomo Puccini a cento anni dalla scomparsa” ha annunciato il sovrintendente Marco Betta.

Ritorna, all’uopo, sulla scena del teatro Massimo, dal 16 al 24 febbraio 2024, Madama Butterfly nell’allestimento realizzato qualche anno fa con il Macerata Opera Festival. La regia è di Nicola Berloffa che si discosta dalla drammaturgia pucciniana trasferendo l’opera nel secondo dopoguerra in un Giappone sottomesso all’occupazione degli americani, facendo emergere dunque il divario e lo scontro tra culture molto lontane. Grandi interpreti nel cast, a cominciare dai due protagonisti, con il soprano Maria Agresta nel ruolo di Cio-cio-san Pinkerton interpretato dal tenore americano Jonathan Tetelman.

Due titoli opposti ma egualmente preziosi e di rilievo contribuiscono ad arricchire la stagione 2023-2024 del teatro Massimo: si tratta dell’Opera Les pêcheurs de perles di George Bizet e del musical Lady, be good di George Gershwin.

Le date dal 14 al 21 aprile 2024 vedranno l’atteso ritorno sul palcoscenico del teatro Massimo de Les pêcheurs de perles. Quest’Opera , eseguita di frequente al Teatro Massimo tra gli anni Quaranta e Sessanta riemerge solo adesso da un lunghissimo silenzio. Scritta da Georges Bizet nel 1863, su libretto di Michel Carré e Eugène Cormon, l’opera lirica in tre atti viene presentata nell’allestimento dell’Opéra National du Capitole de Toulouse con regia e coreografia di Thomas Lebrun e con la direzione di Gabriele Ferro. La vicenda si svolge sull’isola di Ceylon: il triangolo amoroso è complicato, in questo caso, dalla forte amicizia che lega i due uomini, Nadir (il tenore) e  Zurga (il baritono), entrambi innamorati della sacerdotessa Leïla ma decisi a rinunciare a lei. Di grande impatto scenico (la scena prevede una tempesta e un incendio), l’opera coinvolge Coro, Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo.

Il fiabesco allestimento di Thomas Lebrun, con le scene di Antoine Fontaine, i costumi di David Belugou e le luci di Patrick Méeüs immerge lo spettatore in un mondo incantato, con notti stellate, palme e divinità indiane che rispondono alle ipnotiche melodie di Bizet. Nel cast il tenore Dmitri Korchak nel ruolo di Nadir (la parte, che richiede una dolcezza di timbro e un controllo dei fiati eccezionali, trova in lui un interprete ideale dopo i grandi nomi del passato). Accanto a lui la Leïla della soprano palermitana Federica Guida a chiudere il triangolo nel ruolo di Zurga il baritono Davide Luciano, altro giovane cantante in costante ascesa.

Lady, be good, di George Gershwin, sarà in scena invece dal 18 al 25 giugno 2024, chiudendo così la prima parte della stagioneIl musical di enorme successo internazionale, arriva al Teatro Massimo nell’allestimento del Teatro della Zarzuela di Madrid, con la regia dello spagnolo Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Jesús Ruiz e le coreografie di Nuria Castejón.

Lady, be good

 

Lady, be good, debuttò nei “ruggenti anni 20” al Liberty Theater di Brodway e fu il primo clamoroso successo di George Gershwin che ne compose le musiche insieme al fratello Ira, autore di canzoni come Fascinating Rhythm, The man I love. Il musical arriva al Teatro Massimo dopo aver girato il mondo, con un cast di specialisti ai quali si affiancheranno Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo. Sul podio Timothy Brock.

La stagione 2023-2024 dei balletti gode, nelle duttili e immaginifiche trame fiabesche, della gioia della creazione e dell’inventiva. Ad aprire le danze, Biancaneve.

Jean Sebastien Colau

Dal 15 al 23 dicembre 2023, il Corpo di ballo della Fondazione si cimenterà con una nuova creazione, Biancaneve. A presentarla, orgogliosamente, è Jean-Sébastien Colau direttore del Corpo di Ballo nonché coreografo dello spettacolo. “Sono felice di poter dare alle scene questa mia Biancaneve, alla quale ho dedicato ben 3 anni di lavoro cercando la miglior relazione possibile tra mimesi, danza, drammaturgia e musica” ha raccontato Colau. “Biancaneve non è un titolo del repertorio ballettistico storico, e dai precedenti lavori contemporanei di esimi colleghi non ho voluto prender spunto” ha svelato l’artista, aggiungendo “sarà uno spettacolo di repertorio, dove lustro avrà la tecnica classica accademica e l’utilizzo delle scarpette da punta”. Colau ha altresì anticipato “le musiche che ho scelto, sono:  il Concerto n. 2 e la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff. Ho voluto così rendere omaggio al grande compositore russo in occasione dei 150 anni dalla nascita.”

“Le coreografie di Biancaneve” ha tenuto a precisare Colau “sono frutto della collaborazione con Vincenzo Veneruso, prezioso artista con il quale spero di rinnovare il successo de Lo Schiaccianoci dello scorso anno” .  Il balletto, prettamente narrativo, ripercorre e in parte riscrive la fiaba dei Fratelli Grimm: Biancaneve, sostituendo il personaggio idealizzato del principe azzurro con il più terreno cacciatore, che invece di strappare il cuore di Biancaneve, come ordinato dalla matrigna, lo conquista e ne è ricambiato. Sul podio d’orchestra, la direttrice Danila Grassi.

Altro titolo di balletto da tener sott’occhio è di certo Peter Pan. Due sole le recite, il 5 e 6 ottobre 2024. Il balletto è pensato e messo a punto per il Corpo di ballo del Teatro Massimo dai giovani coreografi Sasha Riva e Simone Repele, formatisi entrambi all’Accademia del Balletto di Amburgo, dove hanno approfondito il repertorio di John Neumeier.

Sasha Riva e Simone Repele

“Lo spettacolo” ha anticipato Colau “sarà nello stile del teatro-danza di Pina Baush”  e aggiunge “conosco i lavori di questi due entusiasti e appassionati giovani talenti. Nel commissionare questo balletto per il teatro Massimo ho lasciato loro carta bianca”. I due coreografi, dal canto loro, hanno dedicato questa loro creazione “a tutti quelli che non hanno avuto la possibilità di diventare grandi”. 

Scene e costumi sono curati dagli stessi Riva e Repele, le luci saranno firmate da Alessandro Caso. Le musiche eseguite dall’Orchestra del Teatro Massimo sono  di Felix Mendelssohn, in particolare tratte dal Sogno di una notte di mezza estate. Sul podio Keren Kagarlitsky.

Il 30 novembre 2023 con l’Omaggio a Maria Callas, sottolinea fiero il Sindaco di Palermo e Presidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Roberto Lagalla, il teatro Massimo si troverà a collaborare con la Comunità Ellenica Trinacria ed il teatro Nazionale Greco.

Per l’Omaggio a Maria Callas Orchestra del Teatro Massimo  sarà diretta da Alessandro Cadario. Il soprano greco Myrtò Papatanasiu farà rivivere le grandi arie di Verdi, Donizetti, Bellini e Puccini di cui Maria Callas è stata interprete indimenticabile, in occasione del centenario della nascita della grandissima cantante.  il concerto sarà in coincidenza con una mostra, sempre dedicata alla Callas, con opere dell’artista Nikos Floros.

Ingo Metzmacher

Un grande nome internazionale del podio d’orchestra, il tedesco Ingo Metzmacher giunge finalmente al Teatro Massimo il 2 marzo 2024 per dirigere la Terza Sinfonia di Gustav Mahler, con il Coro femminile, il Coro di voci bianche e l’Orchestra del Teatro Massimo, contralto solista sarà Sara Mingardo.

Prosegue inoltre la collaborazione tra la Fondazione e le istituzioni e gli enti del territorio.  Il 20 aprile, in cooperazione con il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, la stagione ospiterà il concerto dell’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori. Mentre il 25 maggio la formazione ospite sarà l’Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, storica istituzione palermitana con la quale da anni procede un intenso rapporto di scambio. A dirigere il concerto del 25 maggio sarà Domenico Riina.

A conclusione della stagione nel mese di ottobre 2024 (con sei recite, dal 22 al 29) l’Opera che nel 1971 aveva inaugurato la stagione massimina con un evento epocale: Elisabetta, Regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini, opera drammatica e storica (le cosiddette rarità rossiniane).

Elisabetta, regina d’Inghilterra

L’allestimento, con la regia di Davide Livermore, è stato realizzato in coproduzione con il Rossini Opera Festival di Pesaro, dove  tra l’altro è già andato in scena con grande successo e vede l’azione viene spostata negli anni Cinquanta riprendendo  ambienti e costumi del regno di Elisabetta II, con le scene di Giò Forma, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Nicolas Bovey e il videodesign di D-Wok.

L’Opera narra dell’amore contrastato di Elisabetta I per il conte di Leicester, a sua volta innamorato di Matilde ma timoroso di offendere la regina, e delle trame del duca di Norfolc. Sotto la direzione di Antonino Fogliani, a Orchestra e Coro  del Teatro Massimo si affiancherà un cast di grandi interpreti rossiniani, a cominciare dalla protagonista. Nel ruolo di Elisabetta debutta infatti Nino Machaidze, il tenore Enea Scala, farà invece il suo debutto come Leicester, mentre sarà Ruzil Gatin a interpretare il duca Norfolc. Nel ruolo di Matilde troveremo Salome Jicia.

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con la Fondazione Palazzo Butera per l’immagine grafica coordinata del progetto di comunicazione 2023-2024 che è stata affidata all’artista inglese David Tremlett.

“La serie dei trenta disegni che è stata scelta come base per l’immagine della stagione 23-24 è stata pensata apposta per Palermo – dice Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera – sono infatti i disegni preparatori ai controsoffitti di Palazzo Piraino, il palazzo a fianco di Palazzo Butera, che diventerà il Centro Studi della Fondazione Palazzo Butera. Saranno realizzati dall’artista inglese quando i lavori di restauro saranno completati, nel 2024″.

“Tremlett è un artista astratto e l’astrazione costringe a pensare” continua Gulli “il concetto di fondo alla sua opera è quanto mai ecologista, non può esistere un pianeta morto che contenga la musica”.

Marco Betta

“L’apprezzamento degli ultimi mesi da parte del pubblico, per il quale ringrazio l’impegno del sovrintendente Marco Betta e di tutte le maestranze, ci conferma quanto bene abbia fatto questa amministrazione comunale nel puntare i suoi sforzi sul rilancio del Teatro Massimo. La fine della stagione 2022-203 ha lasciato un quadro economico in perfetto equilibrio, ove si calibrano qualità e costi. Il teatro, inoltre, con le sue attività culturali di rigenerazione urbana denota un ancor più stretto rapporto con la città.Esempi come quello avvenuto Danisinni alcune settimane fa dimostrano quanto possa essere importante e formativo fare in modo che siano il Teatro e la bellezza dell’arte e della cultura ad andare nei quartieri della città” ha chiosato il sindaco Lagalla.

Il cartellone completo nonché maggiori informazioni sulla campagna abbonamenti sono reperibili sul sito www.teatromassimo.it

 

 

 

 

 

 

 

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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