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Addio Lucia Bosé, Bellissima d’Italia e celebre attrice del cinema

È spirata ieri, 23 Marzo 2020, all’età di 89 anni, la celebre e amatissima attrice italiana, naturalizzata spagnola, Lucia Bosé. Fu incoronata Miss Italia nel 1947, battendo in gara bellezze quali Gina Lollobrigida, Silvana Mangano ed Eleonora Rossi Drago. Moltissimi i suoi successi cinematografici al servizio di importanti registi.

Lucia BoséUn dolore improvviso e grande, per tutti gli amanti del cinema. È venuta a mancare ieri, nella città di Segovia, l’attrice Lucia Bosé. Aveva 89 anni. A darne la notizia ufficiale il quotidiano spagnolo El Pais. L’attrice, si apprende, versava in delicate condizioni di salute e già da alcuni giorni era ricoverata in ospedale. Pare sia deceduta a seguito di alcune complicanze dovute ad una forma di polmonite congenita.

Il figlio Miguel Bosé, cantante, attore di fama internazionale  e icona gay, per primo, ha voluto ricordarla e renderle un tenero e affettuoso omaggio, a mezzo del suo profilo Instagram.

Nel post una foto, che ritrae una Lucia Bosé dal viso bello della sua naturalezza, aperto in un sorriso radioso. Abbracciata da un maglione giallo vivido e incorniciata da una antica porta finestra, dello stesso colore dei suoi ormai iconici capelli blu cobalto.  Al di sotto, il dolente annuncio del figlio a quanti le hanno voluto bene “Cari amici … Vi informo che mia madre Lucía Bosé è appena morta. È già nel migliore dei posti”.

Nata Lucia Borloni, a Milano nel 1931, da ragazza lavora come commessa nella famosa Pasticceria Galli

La sua bellezza soave e insieme oscura e penetrante pare fosse stata notata dal regista Luchino Visconti, avventore del locale. Vero trampolino di lancio sarà però l’ottava edizione del concorso di Miss Italia.

Lucia Bosé

La sedicenne Lucia Bosé è incoronata fanciulla più bella d’Italia. Ella rientra, tra le tendenze ed i costumi dell’epoca, nel novero delle bellezze maggiorate (donne di spettacolo dalla fisicità prorompente). Da quel momento in poi si aprono per lei le porte del cinema. Seppur costretta dalla sua famiglia a rinunciare al ruolo di sfacciata mondina nel film Riso Amaro, di Giuseppe De Santis. Poi andato alla Mangano.

Nulla, tuttavia, impedì alla Bosé, ormai raggiunta la maggiore età,  di affermarsi quale attrice simbolo del Neorealismo italiano. Celeberrimi la sua Lucia nel dramma rurale Non c’è pace tra gli ulivi del De Santis e l’indimenticabile femme fatale della medio alta borghesia Paola Molon Fontana in Cronaca di un Amore di Michelangelo Antonioni.

Fu, inoltre, protagonista di tante deliziose commedie leggere e rosa. Basta ricordarne alcuni titoli per evocare dolci ricordi. Le ragazze di piazza di Spagna, storia di tre sartine (Bosé, insieme a Cosetta Greco e Liliana Bonfatti) con i loro sogni d’amore e di successo nello sfavillante mondo della moda. E ancora, Era lei che lo voleva! commedia dallo stile sofisticato, dell’innamoramento inconscio, al fianco dell’allora fidanzato, l’attore Walter Chiari.

Una lunga carriera d’attrice quella di Lucia Bosè, spesso intrecciatasi con l’arte di grandiosi registi a lei coevi. Tra tutti lo spagnolo Luis Buñuel, padre del cinema surrealista, nell’anarchico pentagramma delle identità e delle passioni de Gli amanti di domani. 

Per il regista francese Jean Cocteau, la Bosè recitò ne Le testament d’Orphée. Terzo capitolo della trilogia orfica e film auto celebrativo dell’eclettico genio d’oltralpe; in esso l’attrice italiana si trovò a lavorare insieme ad artisti del calibro di Charles Aznavour, Yul Brynner, Claudine Auger e Pablo Picasso, in un cammeo.Lucia Bosé

Picasso, che diventerà suo grande amico, dirà di lei che “poteva incarnare varie donne rimanendo sempre credibile, un’operaia indurita dal lavoro, una borghese irrequieta, un’aristocratica destinata a soffrire, una coraggiosa emigrante”.

Come non ricordare, infine, l’avventura da matrona romana nello spudorato e ardito mondo latino del Satyricon. Nella riscrittura e per la regia di Federico Fellini. Celebri, altresì, le scene che vedono la Bosé, nel fiore dell’età adulta e pregna d’una consapevole sensualità, sedurre un giovane e aitante Massimo Ranieri nel film Metello di Mauro Bolognini, nel 1970.

Il 1 Marzo del 1955, Lucia Bosé sposava il torero Luis Miguel Dominguín. Ciò le conferì un’immediata ed enorme fama in tutta la Spagna. Lo aveva conosciuto sul set spagnolo del Noir “Morte d’un ciclista” di Juan Antonio Bardem.

Qualche mese prima, aggirando le rigide regole del regime franquista, i due amanti si erano sposati a Las Vegas“Inviai un telegramma a mia madre, dall’America: ‘Mi sono sposata! E lei rispose ‘Ne ho sentito parlare sulla stampa, sei pazza?” – ha raccontato l’attrice al  quotidiano la Repubblica, alcuni mesi fa. 

Da questo matrimonio sono nati tre figli: Miguel Bosé, Lucía Dominguín e Paola Dominguín. Ne sono discesi ben 10 nipoti, alcuni anche divenuti noti nello star system, come la compianta modella cantante ed attrice Bimba Bosé. Il matrimonio Dominguín-Bosè si sciolse nel 1968 a causa delle continue infedeltà di lui.  “Allo stesso modo in cui ho avuto il coraggio di sposarlo, ho anche avuto il coraggio di dirgli: vaffanculo” – ha confessato ancora l’attrice.

Nel 2000 Lucia Bosé ha realizzato un suo sogno di gioventù, creare nella città di Turégano il primo Museo degli Angeli.

In esso sono raccolte svariate rappresentazioni di angeli provenienti da ogni parte del mondo. È noto che il blu cobalto dei suoi capelli la facesse sentire in contatto ed ispirata dalle mistiche sfere celesti.

Tra le ultime recenti fatiche di Lucia Bosé, è da annoverarsi il lungometraggio in costume i Viceré di Roberto Faenza del 2007. Tratto dal romanzo omonimo di Federico De Roberto, sul risorgimento meridionale vissuto con gli occhi di una nobile famiglia catanese, gli Uzeda di Lucia Bosé Francalanza, discendente degli antichi Viceré spagnoli di Sicilia. Nella pellicola, che tanto successo ha riscosso,  Bosé incarna perfettamente l’indomabile zia aristocratica, Donna Ferdinanda; recitando in un italiano dalla forte cadenza spagnola, onde render più credibile  l’illustre discendenza iberica.

Nel 2017 è stata insignita del Wilde Vip European Award per l’arte e la cultura, onorificenza conferita dalla Dreams Entertainment con l’Osservatorio Parlamentare Europeo.

Le ultime uscite pubbliche lo scorso Ottobre 2019, quando ha presentato a Roma il libro LUCIA BOSÉ UNA BIOGRAFIA scritto a 4 mani con Roberto Liberatori. In tv, negli stessi giorni, per la diretta di  RaiUno ospite della Domenica In di Mara Venier.

Nel libro Lucia Bosé afferma di aver dimenticato molto Lucia Bosédella sua vita cinematografica. “Non ne so il motivo. Forse – spiega – perché l’hanno scritta e diretta gli altri, gli sceneggiatori e i registi che ho incontrato. La mia vita privata, però, quella la ricordo bene, perché sono stata io a dirigerla”.

Photo Credits: La Repubblica, ArtsLife, MoviePlayer.

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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