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Grandi Sche(r)mi – Uscite della settimana…dal 20 settembre

In questi giorni al cinema tantissime proposte, con forti presenze italiane e documentaristiche. In un modo o nell’altro si parla molto di figli.

Settimana ricca d’uscite. Esaminiamole.

Oltre al sequel animato Gli Incredibili 2 (da mercoledì 19), ancora di Brad Bird, con la super-famiglia divisa (la moglie lavora, il marito bada al pestifero neonato), e all’horror di Corin Hardy (con Demián Bichir e Taissa Farmiga) The Nun – La vocazione del male, in cui un prete e una monaca indagano su un suicido, doppia presenza francese: Lola + Jérémy (che poi sono Charlotte Gabris e Syrus Shahidi diretti da July Hygreck), sentimento scandito da video-diario e passione fumettistica, e Un figlio all’improvviso, dove Clavier e Frot trovano a casa uno sconosciuto (Sébastien Thiery, anche regista con Vincent Lobelle) convinto d’essere il loro erede.

Con più serietà affronta un tema analogo Costanza Quatriglio in Sembra mio figlio, con il profugo afghano Basir Ahang non riconosciuto dalla genitrice (nel cast Tihana Lazović). Parecchi altri italiani: Una storia senza nome di Roberto Andò (con Ramazzotti, Gassmann, Carpentieri, Morante), basato sul trattamento cinematografico d’un furto d’arte; Saremo giovani e bellissimi, nel quale Letizia Lamartire inquadra una cantante fallita (Barbora Bobulova) attaccata al rampollo musicista (Alessandro Piavani); Un amore così grande (di Cristian De Mattheis), ossia quello tra Giuseppe Maggio (russo con voce tenorile – notato da Il Volo – in cerca del padre) e la guida Francesca Loy; La banda Grossi (capeggiata nella finzione da Camillo Ciorciaro) di Claudio Ripalti, rievocante il brigantaggio ottocentesco.

Nostrani pure i doc Boxe Capitale di Roberto Palma (che entra nelle palestre romane), Bogside Story di Rocco Forte e Pietro Laino (la strage irlandese del ’72 via murales) e Piazza Vittorio di Abel Ferrara (spaccato sul quartiere Esquilino). Stesso genere per A voce alta – La forza della parola (di Stéphane de Freitas e Ladj Ly, da lunedì 17), cronaca d’un concorso parigino di orazione.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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